C’è una data che va cerchiata di rosso quando si traccia la storia della Nazionale Italiana: 17 giugno 1970. A Città del Messico, allo stadio Azteca per la precisione, in 120 minuti fu scritta la leggenda tra Italia-Germania. Finì 4-3 per gli azzurri e sarà per sempre ricordata come «La partita del Secolo». Una partita infinita, piena di emozioni e di storie incredibili. Destinata ad essere ricordata come una delle partite più pazze e pazzesche della storia del calcio.
Il piatto di Rivera
Se Italia e Germania si affrontano in una competizione internazionale, difficilmente diventa una partita con poco da dire. Ma all’Atzeca si è esagerato. Il tabellino al 90° segnerà i gol di Boninsegna e Schnellinger, con le squadre che entrano nei tempi supplementari sul punteggio di 1-1. Poi succede l’inimmaginabile: Muller segna al 94′, Burgnich risponde al 98′. Riva sembra mettere la parola fine al 104′, ma Muller pareggia ancora al 110′. Ed è lì che accade la magia: un minuto dopo, un cross basso al centro finisce sui piedi di Rivera, che aprendo il piatto spiazza il portiere e porta l’Italia in finale di Coppa del Mondo. Che poi la squadra allenata da Ferruccio Valcareggi abbia perso in finale contro il Brasile di Pelè per 1-0, importa a pochi. Perché Italia-Germania 4-3 è stata molto più di una partita di calcio, ed è quello che resterà per sempre scolpito nelle pietre.