8 volte in cui Kaká si è dimostrato di un altro pianeta

by Redazione Cronache

Abbiamo scelto 8 giocate in cui Kaká si è dimostrato di un altro pianeta. Ne abbiamo scelte 8, caratteristiche, che raccontano, per chi non l’ha vissuto o per chi vuole riviverlo, che giocatore  era Ricardo Izecson dos Santos Leite, in arte Kaká. Ne abbiamo scelte 8 anche perché 8 era il suo numero di maglia al Real Madrid, una piazza che non lo ha mai compreso. Perché Kakà era così, come per ogni cavalcata dal centrocampo alla porta, come per ogni tiro da fuori al minimo spazio concesso, Kakà guarda, scruta, e aspetta il suo momento.

«Quando lo vidi la prima volta mi misi le mani nei capelli: occhialini, pettinatissimo, faccia da bravo ragazzo, solo non vedevo la cartella con i libri e la merendina. Oddio, abbiamo preso uno studente universitario. Benvenuto all’Erasmus. Finalmente un bel giorno si presentò da noi per allenarsi. Prima domanda che avrei voluto fargli:’Hai avvertito papà e mamma che oggi non vai a scuola?’. Poi però è sceso in campo e… Apriti cielo. Ma apriti per davvero… Con il pallone tra i piedi era mostruoso. Uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato.»  – Carlo Ancelotti su Kaká al primo allenamento al Milan.

Quando si presentò all’Italia

Il mai banale Kaká iniziò la sua carriera in rossonero andando in doppia cifra e festeggiando lo scudetto. I primi due derby di Kaká furono fantastici. Nell’andata, ad ottobre, siglò un gol di testa su assist di Gattuso che decise il risultato (2-0 finale), mentre in quello di ritorno portò a spasso difesa e centrocampo dell’Inter, siglando la rete che diede vita alla rimonta finale. I rossoneri erano sotto 2-0 e vinsero 3-2. Questa gara fu fondamentale per la vittoria del titolo.

https://twitter.com/SerieA_GO/status/968844907392757760

Quando tirava da fuori area

La Lazio ispirava Kakà. Ricardo era solito fare gol dai 20 metri, ma quando doveva segnare alla Lazio aveva una marcia in più. In molti assoceranno i gol da fuori a quelli con l’Anderlecht o quello all’Empoli, ma i tifosi biancocelesti avranno il ricordo indelebile di Kakà che li punisce da fuori area. Oltre a questo, infatti, qualche anno dopo, al suo ritorno in rossonero, segnò un gol simile, sempre contro la Lazio, in quello stadio, nella stessa porta… e proprio sotto lo stesso incrocio

6 anni dopo

Quando vedeva spazi invisibili all’occhio umano

Tornato in rossonero, Kakà non ha smesso di stupire. Un gol come questo contro il Chievo testimonia che un giocatore può perdere in fisico o magari nella corsa, ma se ce nasci con queste qualità, non c’è nulla da fare.

 

 

Quando trasformò i difensori del Fenerbahce in birilli

Un gol alla Kakà, poco più. Ricardo era capace di far sembrare facili questi gol in slalom, dopo una discesa di parecchi metri palla al piede. La particolarità di questi gol era che li facesse sempre nell’ultimo quarto d’ora di gara, dove gli altri erano stanchi, ma lui, evidentemente, no. Questo contro il Fenerbahce, sul tabellino, segna il minuto 87′.

https://www.youtube.com/watch?v=Xemq8_oCHGU

Quando fece 60 metri palla al piede al 95′

Contro il Celtic, assoluto dominatore in Scozia, il Milan fatica più del previsto per sbrigare la pratica. Lo 0-0 dell’Hampden Park è un risultato insidioso e il ritorno di San Siro sembra la classica partita stregata. A rompere l’incantesimo ci pensa Kakà, che segna il gol decisivo all’inizio dei supplementari al termine di una fantastica accelerazione palla al piede conclusa con il tocco che beffa Boruc, fino a quel momento il migliore in campo. L’inizio di un cammino magico.

Quando mandò lo United a terra

Le notti d’Europa esaltavano Kakà. La partita col Manchester United, dominatore in Inghilterra e giudicato da molti la miglior squadra d’Europa, è la classica prova del nove. All’Old Trafford le cose si mettono subito male, Dida sbaglia l’uscita e regala il gol a Cristiano Ronaldo dopo 5 minuti. Ma il Milan può contare ancora una volta su uno strepitoso Kakà, che mette sottosopra la difesa dei Red Devils e da solo ribalta il risultato già nel primo tempo. La partita terminerà 3-2, ma al ritorno ancora Kakà, con la complicità di Seedorf, portò il Milan in finale. 

Quella volta in cui portò a spasso Messi

Amichevole internazionale, che di amichevole ha ben poco, tra Brasile ed Argentina. Le due squadre, insolitamente, si sfidano in Inghilterra, all’Emirates. Sul risultato di 2-0, l’Argentina è sbilanciata in avanti a cercare un gol per salvare la faccia. Kakà recupera il pallone a centrocampo e lo trascina fino in porta, inseguito da un impotente Lionel Messi.

Quando trascinò il Brasile contro la Croazia

In un Brasile pieno di stelle, con un Ronaldinho nel pieno della forma e Ronaldo-Adriano a guidare l’attacco, l’unico a spiccare è solo lui, Ricardo Izecson Dos Santos Leite. Vi riportiamo il gol, ma scorrendo anche il video con la sua intera prestazione, faremo di tutto per farvelo rivivere.

Bonus track: la finale di Champions contro il Liverpool

Attenzione: contiene la veronica a Riise (minuto 1:20)

Kakà non calciava il pallone, lo accarezzava. Anche nei tiri da fuori area, il segreto era nella tecnica del tiro e non nell’impatto tra il piede e la palla. Mai una parola di troppo, mai sopra le righe l’amore per la religione e per la famiglia, in campo poi era mostruoso. E forse è per questo che era amato da tutti, milanisti e non. Kakà ha portato qualcosa di nuovo nel calcio europeo. E sarà un caso che il giorno della terra, the Earth Day, coincida con il suo compleanno?