«Messi ha trovato l’eternità che meritava»

by Redazione Cronache
messi

«Ho avuto la fortuna di aver vinto tutto in carriera, questo è il trofeo che mi mancava». Leo Messi ha 35 anni e ieri sera, nonostante la tripletta del compagno di squadra Kylian Mbappé, ha vinto il suo primo Mondiale al termine del primo anno e mezzo via da Barcellona, al PSG di Christophe Galtier. E visto che ormai anche Leo Messi ha vinto il suo Mondiale da protagonista, come riuscì a Diego Armando Maradona, il paragone è chiaro. Per Victor Hugo Morales, telecronista che narrò el gol del siglo di Maradona agli inglesi al quarto di finale contro l’Inghilterra nell’86’, non è un problema. Da Barrilete cósmico a Servidor del fútbol. Mica per caso il quotidiano argentino Olé, stamattina, cita Morales (e Maradona) dando il voto – 10 – a Messi. E Morales ha aggiunto: «Messi trova l’eternità che meritava». Siamo d’accordo?

Messi, Maracaibo e tre finali perse

Per Lionel Andrés Messi Cuccittini, nato il 24 giugno 1987 a Rosario, i sette Palloni d’oro e i 36 titoli vinti tra Barcellona e Paris Saint-Germain non hanno precedenti. Con l’Argentina, in campo internazionale, è però a lungo mancato qualcosa. Fino al 10 luglio 2021, al Maracanã, quando Di María decide la finale di Copa América tra l’Argentina di Scaloni e il Brasile di Tite. Qui Messi ha il primo trofeo con l’Albiceleste, dopo ben tre tentativi falliti sul più bello. Tre finali perse: nel 2007 a Maracaibo, col Brasile di Dunga, nel 2015 a Santiago col Cile di Jorge Sampaoli e nel 2016 al MetLife Stadium, col Cile di Juan Antonio Pizzi. Le ultime due finali perse ai rigori, e negli States Messi sbagliò dal dischetto. Tre finali perse tra 2014 e 2016, di fila, contando che in Brasile, nella finale dei due Papi con la Germania, la zampata di Mario Götze su assist di Schürrle rovinò i piani a Leo. Poi però il vento cambia, come detto: Messi vince la Copa América 2021 e ora il Mondiale.

Liedholm, Maldini e numeri

Dal 1982, quand’è stato istituito il Pallone d’oro dei Mondiali, Messi è l’unico ad averlo vinto due volte: nel 2014 e ora, nel 2022. Qualche dato. Ha segnato 26 gol nei grandi tornei con l’Argentina, equamente distribuiti tra Mondiali (13) e Copa América (13), più di Ronaldo il Fenomeno. Accade a un Mondiale ricco di gol, 172 (più dei 171 di 1998 o 2014), in cui Messi è coinvolto in 20: 12 gol e 8 assist. Come nessuno. È il primo a segnare alla fase a gironi (Arabia Saudita e Messico), ottavi (Australia), quarti (Olanda), semifinale (Croazia) e finale (Francia) di uno stesso torneo. Se pensi che, nei quattro tornei precedenti, Messi non aveva mai segnato nella fase a eliminazione diretta nonostante 756’ e 23 tiri, ottieni un giocatore nuovo e che migliora col tempo. A 35 anni e 177 giorni, Messi è più vecchio di Liedholm nel 1958 a segnare in una finale di un Mondiale. Quando segna il rigore al minuto 23, ha appena rotto il record per il maggior numero di minuti giocati al Mondiale: 2.216, il primato era di Paolo Maldini. Pure per presenze Messi supera tutti: 26 partite al Mondiale, più di Lothar Matthäus (25), Klose (24), Maldini (23) e Cristiano Ronaldo (22).

Kempes, Maradona, Messi

Insomma, c’è Leo Messi nel terzo trionfo al Mondiale dell’Argentina. Nel 1978, in casa col regime di Videla e doppietta in finale all’Olanda di Mario Kempes. Nel 1986, in Messico, il genio di Diego Armando Maradona. E ora in Qatar, dopo 36 anni, grazie a Leo Messi che alla Francia segna il suo centesimo gol di destro nella quarta delle ultime cinque finali decise ai supplementari. Un dato li unisce: il coinvolgimento in percentuale di Leo Messi nei tiri effettuati dall’Argentina. Nel 2006 è del 12,1%, poi cresce esponenzialmente: 42.6% (2010), 48.4% (2014), 50,9% (2018), 56.3% ora. Come a dire: il Mondiale vinto da Messi ieri arriva da lontano. Poche Nazioni dipendevano così tanto da un unico uomo: Recoba nell’Uruguay 2002, Xherdan Shaqiri nella Svizzera del 2014. Più di Pelé nel 1970, Cruijff e Deyna nel 1974 o Kempes nel 1970. Solo un calciatore, nella storia del calcio, è stato coinvolto più di Messi (56.3%) in gol a un Mondiale. Ed è Maradona nel 1986, per un soffio (56.4%). Eppure, dopo l’86, per vedere un gol argentino in finale di Coppa del Mondo serve aspettare 36 anni, il rigore – l’ennesimo in Qatar: 5°, è record – di Leo Messi a Hugo Lloris.