Ha preso il Basilea all’ultimo posto in classifica nel 2023: Fabio Celestini ha appena vinto il campionato svizzero in modo incredibile, con 11 punti in più del Servette. Un trionfo con 3 giornate di anticipo e una Coppa di Svizzera da giocarsi in finale. Merito della mano di Celestini, allenatore italo-elvetico che ha completamente cambiato la storia recente del Club. «Sono arrivato al Basilea a inizio novembre 2023, in una situazione veramente complicata: eravamo ultimi, a -5 dalla penultima. Nel mese precedente non avevano segnato neanche un gol e avevano perso contro due neopromosse. Abbiamo iniziato a costruire, giorno dopo giorno, lo Scudetto che abbiamo appena vinto», ci ha raccontato come premessa.
L’allenatore che ha trasformato un gruppo di ragazzi in adulti
Celestini parla 5 lingue (italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese, ndr) e ha capito il gruppo: «Nell’ultimo mese abbiamo raccolto tutti i frutti di questo percorso di un anno e mezzo: c’era davvero da mettere tutto a posto, lo spogliatoio era pieno di giovani che venivano da Paesi differenti e avevano quasi bisogno di un padre che li sostenesse. I giovani di oggi hanno bisogno di questo, questa generazione ha bisogno di parlare ed essere capita, è un aspetto importante entrargli dentro e avere la loro fiducia umana, ancor prima che sportiva». Un dettaglio fondamentale è stato il ritorno di Xherdan Shaqiri: 18 reti e 20 assist in campionato! Ci spiega l’evoluzione: «Shaqiri non ha mai giocato così tanto e con questa frequenza in carriera, oltre a non aver mai fatto così tanti gol o assist. Questo è dovuto a un lavoro collettivo e di gioco: una squadra cambiata intorno al suo arrivo».
Le motivazioni sono semplici: «Prima di lui, in attacco avevo Barry che è andato al Villarreal, un calciatore con caratteristiche completamente diverse. La squadra era predisposta in un altro modo prima. Shaq non aveva mai giocato con così tanta regolarità o segnato così tanto!». Uno step mentale, portato da Shaqiri, che ha giovato a una squadra molto giovane per volere del presidente: «La sua idea è chiara e condivisa dal grande gruppo di scout, che durante le riunioni mi mostrano dati incredibili tra statistiche e intelligenza artificiale».
Un gruppo che ha reso grande il Basilea
La chiave, però, è stata metterli tutti in un gruppo. «Alcune piccole regole: ad esempio, nello spogliatoio non si può utilizzare il telefonino. Durante le pause, quando non c’è allenamento, i ragazzi adesso giocano a tennis o a giochi di tavolo. Hanno iniziato a trascorrere tanto tempo insieme, il gruppo si è unito poco a poco e ha formato il suo spirito, perché poi vai in campo e inizi ad aiutarti l’uno contro l’altro».
Fabio Celestini aveva ricevuto l’interesse di alcune squadre di Serie B italiana dopo aver portato il Basilea dall’ultimo posto alla quarta posizione nella passata stagione. Ma non si è fermato: per lui adesso è arrivata la consacrazione con il campionato svizzero vinto da assoluto protagonista, grazie a una rosa giovane e alle prestazioni di Xherdan Shaqiri, che ha preferito tornare a casa anziché scegliere i soldi offerti dall’Arabia.