Cosa ci rimarrà di Diogo Jota

by Cesare Ragionieri

«Sono un uomo fortunato». Appena tre giorni fa, Diogo Jota aveva commentato così un post della moglie. Si era sposato a Oporto lo scorso 22 giugno, era padre di tre figli e negli ultimi mesi aveva vinto Premier League e Nations League. Rileggere queste parole oggi, a distanza di poche ore dalla sua morte in un incidente stradale in Spagna, fa semplicemente venire i brividi.

 

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Nell’incidente è scomparso anche il fratello André Silva. 25enne, giocava in Serie B portoghese nel Penafiel e con Diogo aveva condiviso una stagione al Porto, seppur in categorie diverse. Secondo la prima ricostruzione della Guardia Civil, si ritiene che l’auto su cui Jota viaggiava abbia subito lo scoppio di uno pneumatico durante un sorpasso e sia andata fuoristrada, prendendo fuoco e rendendo inutili i tentativi di soccorso.

L’ultima esultanza

L’ultimo gol di Diogo Jota rimarrà per sempre quello che ha deciso il derby contro l’Everton del 2 aprile: tacco di Luis Díaz, dribbling all’avversario e destro vincente sotto la Kop. È la 30a giornata di campionato e il Liverpool inizia a intravedere lo striscione del traguardo: la 20a Premier League è ormai a un passo, anche grazie ai gol (pesanti) dell’attaccante portoghese.

 

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Gli inizi in Portogallo 

Classe ’96, Diogo Jota cresce nei vivai di Gondomar e Paços de Ferreira e debutta tra i pro nel febbraio 2015. Qualche mese più tardi, a maggio, segna il 1° gol in Primeira Liga portoghese e diventa – a 18 anni, 9 mesi e 10 giorni – il marcatore più giovane nella storia del club in campionato.

Nella stagione successiva segna 12 gol in 31 presenze, poi si trasferisce all’Atlético Madrid per 7 milioni di euro. 5 anni di contratto e subito il prestito al Porto: 8 gol in 27 partite, poi il ritorno in Spagna e un’altra cessione, questa volta al Wolverhampton.

Diventare grandi in UK

In Inghilterra è decisivo per il ritorno dei Wolves in Premier League dopo 6 anni: realizza 17 reti in 44 presenze e convince la squadra di Nuno Espírito Santo a riscattarlo per 14 milioni di euro. Nel 2018/19 conferma le prestazioni della stagione precedente e a gennaio diventa il 1° portoghese a segnare una tripletta nel campionato inglese 11 anni dopo Cristiano Ronaldo.

L’arrivo ad Anfield 

Nel settembre 2020 dice addio al Wolverhampton e si trasferisce al Liverpool per 45 milioni di euro. Al debutto con i Reds segna subito contro l’Arsenal e a fine ottobre, in Champions League contro il Midtjylland, realizza il gol numero 10.000 nella storia del Liverpool. Poche settimane dopo ne fa le spese anche l’Atalanta, a cui segna una tripletta.

Nelle 5 stagioni con la maglia del Liverpool, ha realizzato 47 gol in 123 partite. È sempre stato condizionato da tantissimi problemi fisici: 23 partite saltate nel 2020/21, 29 nel 2022/23, 25 nel 2023/24 e 18 nell’ultima. Solo nel 2021/22 ha potuto esprimersi al meglio e infatti ha disputato la miglior stagione della carriera: 21 gol e 8 assist in 55 partite tra tutte le competizioni.

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Con i Reds ha vinto tutto in Inghilterra: 1 Premier League, 1 FA Cup, 3 Carabao Cup e 1 Community Shield. Con la Nazionale portoghese 14 gol e 12 assist in 49 presenze e le vittorie di Nations League 2019 e 2025.

La passione per i videogames

Bravo con le scarpette ai piedi, ma anche con un controller tra le mani: nel 2022/23 ha giocato la Champions League, sia nella vita reale che nei videogames. Nel febbraio 2021, mentre stata recuperando da un infortunio muscolare, è diventato il numero uno nella classifica dei FUT Champions dopo aver vinto 30 partite di fila su FIFA Ultimate Team.

Ha fondato anche una squadra di eSports in accordo con Galaxy Racer: ha scelto di chiamarla Luna Galaxy, dal nome di uno dei suoi tre amati cani.

Klopp e la Kop 

Jürgen Klopp, che lo ha trasformato anche in una sorta di ‘falso nueve’, era stregato dalla sua intelligenza tattica. Dopo il gol al debutto contro l’Arsenal pochi giorni dopo l’arrivo al Liverpool, ne parlava così: «Aveva solo il 20% di informazioni sulla squadra, ma ha sfruttato i primi 60’ di partita per capire come inserirsi. Poi è entrato, ha fatto gol e ha dimostrato il suo valore. Non lo dimenticherà mai».

La Kop aveva ideato un coro per il suo attaccante, intonato subito dopo ogni gol: «Oh, he wears the number 20, he will take us to victory and when he’s running down the left wing he’ll cut inside and score for LFC. He’s a lad from Portugal, better than Figo don’t you know. Oh, his name is Diogo!».

Ciao Diogo, You’ll Never Walk Alone.