Neil El Ayanoui: è stato lui il primo colpo della nuova Roma di Gian Piero Gasperini. Pochi giorni fa si era detto preoccupato per il mercato ancora bloccato: «La Serie A inizia fra meno di un mese. Siamo un po’ in ritardo, abbiamo parecchie defezioni. Mi aspetto un’accelerata». E così è stato: prima El Ayanoui, poi Ferguson. A breve Wesley. Ma niente Ríos.
Trevisani: «El Ayanoui è perfetto con Koné per Gasperini »
Già perché la trattativa con il Palmeiras per Ríos è andata ad oltranza e la Roma ha deciso di virare su El Ayanoui. Tutt’altro che un piano B, nonostante lo scetticismo di una parte della piazza. Il ds Massara lo ha studiato vicino nell’ultima stagione mentre dirigeva il Rennes e il classe 2001 giocava (e segnava) con il Lens. Lo ha portato a Roma per 23 milioni di euro più 2 di bonus e un contratto lungo fino al 2030.
Ma se Ríos si è messo in mostra anche nell’ultimo Mondiale per club FIFA, per conoscere al meglio Neil El Ayanoui abbiamo chiesto anche al nostro Riccardo Trevisani: «Nel centrocampo della Roma di Gasperini El Aynaoui ci sta benissimo: è forte, è un giocatore super completo. È molto diverso da Rios, ma è un grande acquisto. Sa inserirsi, fare gol, battere i rigori ed è bravo anche in fase difensiva: recupera molti palloni, fa parecchie scivolate. In coppia con Koné, la Roma nel mezzo è davvero piazzata bene».
All’ombra de La Masia seguendo papà a Barcellona e sognando Iniesta
Il Lens lo aveva acquistato nel 2023 per 600mila euro dal Nancy, il club in cui è cresciuto e ha esordito fra i pro. Gli inizi, però, non sono stati in Francia né in Marocco, Paese che ha scelto di rappresentare e di cui veste la maglia U23. I primi calci al pallone, infatti, Neil li ha mossi in Spagna, a Gavà, nella periferia di Barcellona, città in cui suo padre si era trasferito per allenarsi. Ma niente calcio.
Neil è figlio di Younes El Aynaoui, leggenda del tennis marocchino e che, con 5 titoli vinti, ha raggiunto in carriera il 14° posto del ranking ATP: «Papà non mi ha mai imposto nulla. Il calcio è stata una scelta naturale che ho preso da piccolo. C’era solo il pallone e nient’altro. Ma non mi sono dimenticato del tennis: ogni tanto giochiamo ancora insieme».
Scegliere il calcio vivendo a Barcellona non è stato poi così difficile. Nella stessa città, d’altronde, c’erano i vari Xavi, Messi e Iniesta. Proprio Don Andrés è l’idolo di sempre: «Sono cresciuto tifando il Barça. Il mio preferito è sempre stato Iniesta. Sognavo di vestire il suo numero». Da qui, la scelta dell’8 sulla maglia della Roma.
L’Italia è sempre stata nel destino
E Gasperini sorride, dal momento che ritrova in rosa un profilo perfetto per il suo calcio offensivo: «Seguivo il mister già dai tempi dell’Atalanta, nonostante io fossi in Francia». In Italia fino a qui non c’era mai stato nonostante i tornei del papà a Roma, come ha raccontato Younes a La Stampa: «Quando giocavo al Foro Italico vedevo la folla andare all’Olimpico. Deve essere emozionante. Roma è la città giusta per lui, poi si mangia bene: andrò spesso a vedere Neil».
Che poi El Ayanoui in un modo o nell’altro è stato sempre legato all’Italia. Sua nonna è francese, ma di origini italiane. Di cognome fa De Gugliermi. Il bisnonno di Neil è emigrato con la famiglia negli anni ’50 lasciando la ‘sua’ Vicenza. È pur sempre un ritorno, anche se a Roma. Proverà a ritagliarsi il suo spazio e far ricredere una parte della tifoseria. Suo papà punta in alto: «Lo riempio di consigli. Non tecnici, ma su cosa mangiare e su come migliorare fisicamente. Neil deve puntare al pallone d’Oro. Se non succederà, non c’è problema ma per essere in pace con te stesso devi sempre dare il meglio». Mentalità d’atleta.