« »Il suo nome è lunghissimo e tradisce le origini: Emanuel Benjamin de Sant’ana Balbinot. Il suo ruolo, invece, è cambiato da poco: fino a qualche anno fa era uno dei bomber più temuti della provincia di Madrid. Ma il presente parla chiaro: Real Madrid, difesa, maglia azzurra. Il terzino classe ’07 è tra i più giovani della rosa italiana al Mondiale u20 e ha una storia che parte addirittura dal Sudamerica. Ed è tra i più curiosi, essendo nato e cresciuto all’estero, giocando addirittura nei Blancos, con cui ha già fatto diversi allenamenti con la prima squadra: «Vinícius mi parla molto. Crescere nel Real Madrid è come andare ogni giorno a Disneyland. Non c’è paragone con il resto: mi stupisce tanto il rispetto che dobbiamo portare e l’esempio che ci viene dato. È quello che più spicca e che fa la differenza».
Il viaggio dal Brasile all’Europa
Partiamo dall’inizio. Emanuel è nato a Blumenau, in Brasile, ma ha il passaporto italiano grazie ai nonni originari di Pievepelago, in provincia di Modena, sugli Appennini. Quando ha 11 anni lascia il Sudamerica per un’opportunità lavorativa dei suoi genitori: destinazione Spagna. Qui lascia il futsal – che praticava in Brasile – e passa al calcio. È il 2018, entra in una società dilettantistica ma si fa subito notare. Il primo club a crederci è il Rayo Vallecano. Dove, però, la leggenda narra che facesse l’attaccante e segnasse una rete a partita: «Sì, è vero, al Rayo giocavo come attaccante. Ma se ho segnato tutti quei gol, il merito è anche dei miei compagni. Sono state due stagioni davvero molto buone!».
Non si ferma. Ed è proprio in quei mesi, però, che nonostante le prestazioni avviene un cambio radicale: dal centro dell’attacco alla fascia, per poi diventare terzino. Un cambiamento netto, che nasconde un segreto di famiglia: «Il cambio di ruolo in realtà… è stata un’idea di mio padre, che ha visto il mio futuro nel calcio molto più sulla fascia che al centro per le mie caratteristiche, soprattutto in difesa». Fu proprio il Getafe a considerarlo troppo minuto per proseguire la carriera offensiva, ma non per questo smise di crederci. Anzi, lo prese dal Rayo e lo inserì nel settore giovanile: seconda tappa a Madrid completata. Non è finita qui.
Real, sogni e vittorie azzurre
Se i suoi fratelli giocano nell’Atlético – «il giorno del derby di Madrid in casa nostra inizia la guerra» – lui guarda sull’altra sponda: il Real. «Il giorno in cui il Madrid mi ha chiamato non lo dimenticherò mai: ero in chiesa con la mia famiglia, era domenica mattina. Il giorno dopo avrei dovuto firmare con il Siviglia. Ti chiama la migliore squadra del mondo, e che fai? È stato devastante, bellissimo, unico», e come fai a dimenticarlo. Emanuel Benjamin vince e convince in Blancos, tanto che nel 2024 le sue origini non passano inosservate: poteva giocare con il Brasile, ma lo chiama l’Italia per la sua u17, con cui vincerà l’Europeo di categoria venendo inserito nella top-11 della competizione: «L’Italia mi ha dato l’opportunità e la ringrazio molto. Spero di conquistare molti altri titoli con gli Azzurri dopo l’Europeo u17. Indossare questa maglia è una sensazione unica, già quando senti l’inno percepisci che è una cosa diversa dalle altre, porta con sé responsabilità e impegno. Abbiamo fatto un torneo spettacolare e grazie a Dio ne siamo usciti campioni».
Sulle differenze tra Spagna e Italia non si sbilancia – «ogni Paese ha un gioco e una metodologia diversa» – ma è estasiato dal suo Real Madrid. Con cui sogna di esordire tra i grandi: «Il mio sogno è esordire nella miglior squadra al mondo, ovvero il Real Madrid, che è il mio sogno fin da quando ero piccolo. In Italia non ho una squadra preferita, anche se seguo il calcio italiano».
«Ho avuto l’opportunità di giocare in 3 dei 4 migliori settori giovanili di Madrid: ognuna è stata un’esperienza unica a suo modo, ho saputo sfruttare al meglio le occasioni che mi sono state date», tanto da guadagnarsi a soli 18 anni la convocazione per il Mondiale u20. «Siamo una generazione molto buona e credo che se ci sapremo aiutare, faremo sicuramente un Mondiale straordinario. La convocazione mi ha inorgoglito: voglio sfruttare l’opportunità», Emanuel Benjamin ci crede e il futuro è dalla sua parte. Resta a lui dimostrare il proprio valore.