Questa mattina, per parlare della questione del taglio degli stipendi c’è stata una call fra l’AIC e la Lega di Serie A (rappresentata dal presidente Dal Pino e dall’ad De Siervo). Si è deciso che nel giro di pochi giorni la Lega manderà all’AIC tutte le proposte relative al taglio degli stipendi, per cercare di raggiungere un accordo collettivo sulla vicenda. Proposte che potrebbero arrivare anche da riflessioni arrivate direttamente dalle società.
Infatti, a livello generale, ci sono due strade per affrontare la questione del taglio degli stipendi: la prima è proprio il tavolo di lavoro indetto dalla Lega (in cui, naturalmente, ci sono anche alcune società) che sta affrontando il problema. La novità sarebbe che gli stessi calciatori (e quindi l’AIC) sarebbero anche disposti a tagliarsi lo stipendio, pronti ad un accordo tipo NBA. Cioè: ok, adesso partecipiamo alle perdite, ma in futuro allora vogliamo partecipare in qualche modo agli utili. A questo tavolo è venuta fuori la necessità di capire quale fosse la disponibilità dei giocatori, e la sensibilità su questo tema.
Il presidente Tommasi in più circostanze, pubblicamente, ha espresso la propria posizione: pronti al sacrificio, qualora questo sacrificio sia “diviso” in parti uguali. È per questo che la Juventus ha recepito questa necessità e ha iniziato a ragionare sull’argomento al proprio interno. La seconda è appunto la trattativa “individuale”. In Italia, a differenza di Spagna e Francia non ci sono leggi che permettano alle società di poter (una volta dichiarato lo stato di crisi) poter intervenire in maniera unilaterale sugli stipendi dei giocatori. Ecco perché qualche società, sta muovendo i suoi primi passi in questa delicata situazione.