In un articolo dal titolo «Come Michael Jordan è diventato l’atleta più ricco al mondo» il Daily Mail analizza le entrate del fenomeno del basket, protagonista di una delle ultime serie Netflix dal titolo: «The last dance». Come giocatore – sottolinea la testata – ha guadagnato meno di 100 milioni di dollari (comunque cifra considerevole), ma grazie alla Nike, alle altre sponsorizzazioni come la Gatorade e alla franchigia NBA che possiede (Charlotte Hornets) ha un patrimonio di più di 2 miliardi di dollari. Il che lo fa piazzare al posto 1.001 della classifica dei più ricchi al mondo stilata da Forbes.
I soldi guadagnati da giocatore
Il primo contratto da professionista garantì a Jordan 2,8 milioni di dollari in quatt ro stagioni, alla fine dei quali ebbe un aumento. Ancora non considerevole, se contiamo che fino al 1991 prese 2,5 milioni a stagione. Quella cifra divenne di 4 milioni alla fine del 1993, quando decise di lasciare il basket e darsi al baseball (prima di tornare). Al ritorno nel basket firmò un contratto da 3,85 milioni a stagione, passando la stagione successiva a 30 milioni, il più pagato della Lega. In tutto, considerando anche le stagioni finali con i Washington Wizards, ha guadagnato 98 milioni di euro da giocatore.
I soldi della Nike
Come spiegato nella docu-serie, Jordan non voleva essere sponsorizzato da Nike, bensì da Adidas. Furono la madre e l’agente a fargli cambiare idea, oltre ad un contratto da 500mila dollari l’anno, tre volte più di qualsiasi altro accordo del genere. Con il boom delle Air Jordan, è esplosa anche la Nike. Secondo Forbes, ad oggi i soldi incassati da MJ tramite la Nike ammontano a 1,3 miliardi di dollari. Non noccioline. Anche nel 2019 – per fare un esempio – ha incassato 130 milioni di dollari, quattro volte più di Lebron James.
Le altre sponsorizzazioni
Non c’è stata solo la Nike. Jordan è diventato il volto di marchi come la Coca-Cola, Mc Donald’s, Wheaties e Chevrolet. Oltre ad accordi che vanno ancora avanti con Hanes, Gatorade e Upper Deck. Il patrimonio che ha guadagnato con le sponsorizzazioni ammonta a 1,7 miliardi di dollari. Eppure ne ha rifiutati di contratti, come quando disse no a 1 milione di dollari perché non gli piaceva il nome Beanee Weenes. «Come posso stare davanti ad una camera e dire Beane Weenees?» confessò. O come i 100milioni rifiutati perché avrebbe dovuto rinunciare ad i suoi diritti d’immagine e partecipare ad un evento di due ore. Jordan disse no
I Charlotte Hornets
Poi c’è l’attuale franchigia NBA di cui è proprietario, i Charlotte Hornets. Pagata 175 milioni di dollari nel 2010, il valore della società è cresciuto sensibilmente anche grazie ai debiti ripianati.
Altri investimenti
Sportradar, Muzik e aXiomatic: altri progetti nei quali ha investito. Oltre ad una marca di tequila, la Cincoro, e i Miami Marlins del Baseball, di cui detiene l’1%.
Ristoranti e macchine
Non è finita: il business di Jordan comprende una catena di ristoranti, la «Michael Jordan’s Steakhouse» e un concessionario di macchine della Nissan in North Carolina.