La ripresa del campionato, che avverrà nel massimo della sicurezza – con l’accesso negato ai tifosi ma consentito, in minima parte, agli addetti ai lavori – ha riscontrato nelle decisioni prese una sorta di dissenso. Come nel mondo dei fotografi sportivi, per esempio, sentiti “traditi” dalla decisione di limitare il posto a massimo dieci fotografi. Una scelta che gli organi competenti hanno preso senza interpellare altre parti. La protesta dei fotografi è stata evidenziata da Mauro Chierico di Italy Photo Press (IPP) ai microfoni di Sportmediaset.
LA PROTESTA – «Non è accettabile che questa decisione sia stata presa senza interlocutori della nostra categoria, decidendo di fatto chi possa o non possa lavorare. La grandissima parte dei fotografi accreditati presso la Lega Serie A (circa 460 in totale) non potranno svolgere il proprio lavoro per via di questa decisione che è una prevaricazione dei diritti. La motivazione sanitaria non sta in piedi, in uno stadio di calcio c’è spazio per avere ben più fotografi dei 10 ammessi rispettando comunque la distanza di sicurezza».