Due stagioni fa la novità delle seconde squadre ha preso piede in Italia. Dopo i risultati ottenuti da Spagna, Inghilterra e Germania, anche l’Italia aveva voluto inserire le primavere delle squadre di A nei campionati minori. Mossa avvenuta nell’estate antecedente la stagione 2018/19. Un esempio da seguire è la Juventus Under 23, che milita nel campionato di Serie C ed è diventata, proprio questa sera, la prima vincitrice di un trofeo tra le seconde squadre. La Juventus dei “piccoli”, infatti, si è aggiudicata a Cesena la Coppa Italia di Lega Pro battendo in finale la Ternana per 2-1.
La finale
Il match, iniziato in salita per i bianconeri con il gol di Mammarella dopo soli 6’, è stato ribaltato a ridosso della prima frazione di gara: l’1-1 è arrivato su rigore con Brunor (al 12’), il sorpasso è ad opera di Rafia che ha imbucato a porta semi-spalancata (45’). Festeggiano, dunque, i ragazzi di Fabio Pecchia, usciti vittoriosi da questa partita ed entrati definitivamente nella storia del calcio. O, se vogliamo essere più specifici, nella storia delle seconde squadre.
La “cantera”
Da sempre, la primavera della Juventus ha saputo fornire alla prima squadra talenti in grado di costruirsi un nome e un futuro. Ad esempio, nella scorsa stagione sono saliti in prima squadra, sotto la guida di mister Allegri – allora ancora tecnico della Juventus -giocatori come Nicolussi Caviglia, Mavididi, Matheus Pereira, Kastanos. E anche quest’anno il ciclo si è riproposto, forse con meno scalpore: Zanimacchia, Vrioni, Muratore e Olivieri, giocatori nel giro dell’Under 23, sono stati convocati in prima squadra da mister Sarri. La primavera bianconera vince trofei e continua a produrre giovani talenti.