TOP&FLOP di Milan-Parma: Kessie onnipresente, Kulusevski predica nel deserto

by Redazione Cronache
calhanoglou

di Gabriele Codeglia

Nuovo giro, nuova corsa, altra rimonta del Milan, nuova sconfitta per il Parma.

I rossoneri fanno la partita, ma i ducali passano in vantaggio nella seconda parte del primo con un contropiede spietato, concluso dal destro di Kurtic che beffa Donnarumma sul primo palo e festeggia al meglio la sua 250° presenza in Serie A.

Ma la banda di Pioli non ci sta e, al rientro dagli spogliatoi, ribalta la gara con due gol nel giro di pochi minuti. Prima il favoloso destro di Kessie rimette il risultato in parità, poi capitan Romagnoli completa il sorpasso. Calhanoglu chiude la pratica al 77′ con un siluro in diagonale, radente l’erba, che vale il 3-1.

Ecco i migliori e i peggiori della partita.

TOP

KESSIE – Da quando è ripreso il campionato, l’ivoriano è un giocatore completamente diverso, in senso positivo. Ora la quantità (che c’è sempre stata) è abbinata a molta più qualità. Anche senza il compagno di avventure Bennacer, l’ex atalantino domina il centrocampo per tutti i novanta minuti. Il gol è qualcosa di straordinario e importantissimo per riaprire un match il cui risultato era a dir poco bugiardo fino a quel momento. Caterpillar.

CALHANOGLU – Due assist e un gol, il sesto in campionato. Basterebbero questi dati per far capire la sua prestazione. Il turco è rinato con l’arrivo di Pioli e si è esaltato con quello di Ibrahimovic: ora il numero dieci sulla schiena comincia ad assumere un certo significato.

KULUSEVSKI – In una serata e in un periodo veramente negativi per la sua squadra, il talento svedese dimostra ancora una volta che i soldi investiti da Nedved e Paratici non sono stati spesi ‘tanto per’. Sulle sue tracce c’è Theo Hernandez, che lo limita abbastanza, ma gli unici pericoli creati dal Parma arrivano proprio da lì. Fantasia, intraprendenza, tutto a firma Kulusevski. Però è troppo poco. Coraggioso.

FLOP

IBRAHIMOVIC – Senza ombra di dubbio la sua peggior prestazione stagionale con il Milan. Poco lucido, appannato, stizzito perché è impreciso e spreca troppo, soprattutto situazioni e scelte semplici. La vittoria dei rossoneri fa passare la sua insufficienza in secondo piano. Non è infallibile e quindi ci può stare un passo indietro ogni tanto, specialmente a trentotto anni inoltrati. Ma conoscendolo, dalla prossima partita avrà sete di riscatto. Stanco.

GERVINHO – Se giochi in contropiede, ovvio che la velocità sia fondamentale, ma poi davanti alla porta bisogna essere più precisi. Sia nel primo che nel secondo tempo, si inceppa proprio sul più bello e le sue conclusioni terminano lontane dalla porta di Donnarumma. Prestazione deludente, perché è poco cinico. Sprecone.

LEAO – Getta via una buona chance per ripagare la fiducia di Pioli. Forse, per adesso, è un uomo ‘da subentro’. La maglia da titolare non lo stuzzica più di tanto. Nel primo tempo è spento e poco frizzante, non è il solito petardo che si infila tra le maglie della difesa avversaria. Sarà per un’altra volta. Rimandato.