Inter, la storia di Zhang e i numeri dell’epoca Suning

by Redazione Cronache
zhang

di Giulio Zampini

Quando nell’estate del 2016 la famiglia Suning ha messo le mani sull’Inter – acquisendone il 68,55 % delle quote -, il tifoso nerazzurro ha visto prima l’ombra, il nero, qualcosa di transitorio come nei più classici passaggi di proprietà; poi qualcosa di più chiaro, il blu, la speranza di un futuro più vincente.

L’inizio dell’era Suning

La storia tra la famiglia Zhang – Jindong padre padrone di Suning, Steven presidente della squadra milanese – si è intrecciata con i colori nerazzurri da quattro stagioni. Senza sciorinare troppe cifre tra aumenti di capitale, finanziamenti e soldi “attivi” da spendere sul mercato, la famiglia cinese ha investito nell’Inter più di mezzo miliardo di euro negli ultimi quattro anni. Le intenzioni di far rinascere il club, dimostrate con i fatti dopo gli anni d’oro di Moratti e le stagioni di transizione di Thoir, sono venute a galla.

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Chi è Steven Zhang

Ventotto anni, da due presidente dell’Inter – nominato nel 2018, è il presidente più giovane di un top club d’Europa -, Steven Zhang è entrato nel club in punta di piedi. Fiduciose le premesse, poche ma importanti le promesse – “Riporteremo il club sul tetto del mondo“, fu lo slogan nel giorno di presentazione di Antonio Conte – e tanti i fatti. Perché l’Inter, sul tetto di un mondo anche se meno blasonato, ci è tornata superando con forza lo Shakhtar e con stupore se stessa. E venerdì la finale contro il Siviglia decreterà il vincitore: la sesta coppa negli ultimi 15 anni per gli spagnoli o il primo trofeo dopo dieci stagioni di astinenza per i nerazzurri.

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Steven Zhang bada al sodo, non pensa alle forme quando la posta in palio è alta. Un esempio è arrivato a marzo: argomento principale il Covid, in primo piano la salute. E il resto del dibattito con il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino è ormai noto a tutti. Il suo percorso di formazione, iniziato in Cina e concluso in Pennsylvania, si è sviluppato intorno all’economia tra master di specializzazione e primi passi nel mondo del lavoro – come alla “Morgan Stanley”, prestigiosa banca d’affari. Spiace tornare sempre e solo ai numeri, tralasciando gli aspetti umani, ma se l’Inter oggi è in grado di giocarsi nuovamente le carte per un trofeo internazionale, il merito va dato alle cifre. Come la contabilità del primo anno da presidente: entrate per 417 milioni di euro, record per il club in un solo anno. E poi la ristrutturazione degli impianti, la nomina della Pinetina in “Suning Training Centre”, la lotta dietro le quinte per regalare un nuovo stadio ai tifosi e la gioia di riportare il club in alto attraverso il mercato e le decisione politiche. Come la scelta di entrare nel board dell’Eca, l’associazione dei club europei.

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Quindi chi è davvero Steven Zhang? L’impressione è quella di un ragazzino adulto, che difende e sviluppa il club con le competenze della persona matura e gli sta vicino con la passione dell’adolescente. Niente a che fare con l’età. Riguardatelo dopo il pass per la finale di Colonia appena conquistato: è in campo con il vestito e le forme che il ruolo gli chiede di indossare, ma sotto quello smoking, dietro gli abbracci formali e le strette di mano galanti, si nasconde il primo tifoso interista, che per festeggiare si emoziona – ricordate le lacrime all’Olimpico contro la Lazio? – o salva i ricordi con un video da condividere sui social. Atteggiamento giovanile, doti da leader.