Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il protocollo per la ripresa dell’attività agonistica del calcio professionistico prevede una sorta di quarantena soft in caso di un contagio per un membro del gruppo squadra. C’è, quindi, la possibilità di svolgere gli allenamenti in isolamento ed uscire solo per giocare la partita, ovviamente dopo aver appurato la negativizzazione del gruppo.
Tamponi
La regola riguardante i tamponi, invece, è cambiata rispetto allo scorso campionato, perché ora non se ne deve fare uno ogni quattro giorni ma uno a 48 ore dalla partita.È l’ASL, quindi, che decide sui provvedimenti da prendere ed il club deve attenersi alle sue disposizioni.
Fonte
La fonte dalla quale si prendono indicazioni è una circolare del ministero della Salute del 18 giugno 2020, emessa un giorno prima della ripresa della Serie A, nella quale si è ovviato al problema del contagio, permettendo di non fermare tutta la squadra nel caso in cui ci fosse un contagiato tra i tesserati di quel club.
Norma UEFA
La Lega, nel caso del focolaio del Genoa, si è affidata invece ad una norma emessa dall’UEFA, secondo la quale se hai 13 giocatori disponibili devi giocare, altrimenti perdi a tavolino per 3 a 0. In Serie A, però, è stato deciso che nel caso di 10 positività in una squadra solo per una volta si potrà chiedere il rinvio, sempre fatti salvi i provvedimenti delle autorità statali e locali.
Adesso che i contagi sono tornati ad essere tanti in tutto il Paese, c’è la necessità che tutti facciano più attenzione per evitare che il campionato si fermi nuovamente, facendo scoppiare una bolla creata ad hoc e che ora sembra davvero in pericolo.