A Huijsen sono bastati 51 minuti per prendersi la Roma

by Alessandro Lunari

Partiamo da qui. I 51 minuti da ‘veterano’ di Dean Huijsen nel 2° tempo con l’Atalanta. Dopo un solo allenamento con i compagni, Mourinho lo ha lanciato in campo vista l’emergenza in difesa. Lo ha voluto, ci ha puntato, nonostante la formula del prestito secco: «Sarà un grande calciatore: è uno dei migliori prospetti d’Europa. Lo aiuteremo a crescere, ma è un giocatore della Juventus. Nella nostra situazione è stata l’unica soluzione che ci potesse aiutare».

Finora aveva giocato solamente 12 minuti in Serie A con la Juventus. Un debutto non da poco, a San Siro contro il Milan lo scorso 22 ottobre. Ieri, all’Olimpico contro l’Atalanta è arrivata la sua seconda presenza nel nostro campionato. E il suo match non può passare inosservato.

Verticalità e testa alta: un tempo da 18enne atipico

È subentrato ad inizio secondo tempo al posto di Llorente. Bravo a giocare con entrambi i piedi, Mourinho l’ha utilizzato nei tre dietro come braccetto destro. È stato il 5° tra tutti i calciatori in campo per numero di passaggi completati (39 su 41 passaggi tentati), nonostante abbia giocato solo il secondo tempo. Meglio di lui solo Kristensen (57), Cristante (48), Scalvini (42), De Roon (40).

17 dei suoi 41 passaggi tentati sono stati in verticale, 15 di questi sono riusciti. Tolto Rui Patricio, Huijsen è stato il 2° calciatore della Roma per ‘indice di verticalità’: un dato che dà idea di quanto un giocatore tenda a superare le linee di pressione avversaria. Meglio di lui (3.45), dunque, solo Cristante (3.50).

Ed è 4°, dietro a Rui Patricio, Pellegrini e Mancini, per ‘indice di rischio del passaggio’, un indice che misura la propensione del giocatore a rischiare la giocata. Chi ha visto la partita lo avrà notato. Molti dei palloni giocati da Huijsen sono stati in verticale: verso Lukaku, i centrocampisti che si inserivano e gli esterni. A 18 anni, è entrato con personalità, con grande pulizia tecnica e una continua ricerca della verticalizzazione.

La formula dell’affare: la Juventus intanto sorride

Non basta una partita per fare un giocatore, certo. Ma i presupposti lasciano ben sperare. La Roma ha trovato la soluzione perfetta alla sua emergenza… ma è soprattutto la Juventus a sorridere.
Prima di trasferirsi in prestito secco, senza alcuna opzione di riscatto, Huijsen ha rinnovato fino al 2028. Una tappa per crescere e accumulare minuti: un prestito da 700mila euro, che con 10 presenze entro giugno, scenderebbe a 500mila. Per la Roma è un presente da tenersi stretto, la Juventus avrà tutto il futuro per farlo.