AIC, Dossena: «L’AIC mette in imbarazzo i giocatori. Sui playoff…»

by Redazione Cronache

Giuseppe Dossena, ex calciatore facente parte del comitato promotore per Marco Tardelli presidente dell’AIC, ha parlato a Rai Radio della situazione ripresa:

SUL PASSATO DA GIOCATORE –  «Nei tifosi granata la partita contro la Juventus vinta 3-2 rimarrà indelebile, ed è giusto così. Devo ringraziare il Torino e il suo settore giovanile. A Bologna ho giocato il primo anno di Serie A, mentre alla Sampdoria son riuscito a portare a casa dei trofei importanti. Ho un bel ricordo di tutte e 3 le piazze».

QUESTIONE LICENZE – «Le Licenze sono le procedure necessarie per riscrivere le squadre al campionato successivo. Ho sentito anche che minacciano lo sciopero. Lo sciopero è anacronistico e deve essere l’ultima spiaggia, bisogna fare di tutto purché non ci si arrivi. L’AIC mette in imbarazzo i giocatori facendo così. I giocatori non sono tutti uguali. Alcuni più vecchi potrebbero trovare un accordo per prolungare, alcuni potrebbero non voler rinnovare, alcuni, come i giovani, potrebbero non sapere cosa fare. L’AIC deve metterci la faccia. Manca la visione: dovresti fermare tutto un attimo e mettere ordine alle idee, per poi decidere. L’AIC deve avere visione e lungimiranza, e fin ora sono mancate. Il documento per la licenza della prossima stagione è noto da un mese, è impensabile che siano impreparati».

PLAYOFF PLAYOUT – «Siamo in emergenza e bisogna trovare soluzioni. Questa potrebbe essere qualcosa fruibile in futuro. È difficile cambiare le regole in corso, ma bisogna uscire da questa emergenza in qualche modo. L’AIC potrebbe proporre qualcosa ma non vuole. Il calciatore dev’essere al centro del progetto».

SUI BIGLIETTI AL MOMENTO DEL RITORNO ALLO STADIO –  «Qualcuno deve sollevare questo problema. Non appena gli stadi riapriranno non sarà possibile, ovviamente, riempirli. Saremo di fronte a periodi sui quali allo stadio si potrà andare di meno o saranno, comunque, in capienza ridotta. Bisogna salvaguardare i tifosi, ma c’è da lavorare. Dalle situazioni tragiche si esce con qualcosa di positivo».