Alvaro Morata è tornato a casa

by Redazione Cronache
di Andrea Sperti
Ritornare a casa. Alcune volte è la parte più bella del viaggio. Ritornare alla tua vita, dopo aver visto posti nuovi, fatto nuove amicizie e conosciuto diversi modi di vivere.
Ritornare a casa. In parecchi casi è necessario nei momenti di crisi, quando qualcosa non va ci si rintana nel luogo che più si sente familiare. È una sorta di protezione, l’unico modo per tornare a combattere con tutte le proprie forze.
Ritornare a casa. Non conta se lo si fa per giocare a calcio, perché non si riesce a stare lontani dalla propria famiglia o perché viaggiare è fantastico ma restare fermi a volte è l’unica soluzione. Nessuno sta bene lontano dai suoi affetti. O forse sì, qualcuno ci riesce, ma sono davvero in pochi.
È tornato a casa Alvaro Morata. È tornato alla Juventus, in un momento felice della sua vita, poco prima della nascita del terzo figlio. È tornato quando nessuno pensava lo avrebbe fatto, con una trattativa lampo conclusa in pochissimi giorni, sebbene Pirlo abbia sempre speso parole di elogio nei suoi confronti.
Prima doveva arrivare Dzeko, poi Suarez, alla fine la maglia bianconera numero 9 se l’è presa questo ragazzo classe ’92. Lui che, in realtà, giocava nell’Atletico Madrid, la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo. Ma che ha deciso di tornare, perché alla Juventus si sente amato, capito, coccolato, sia dalla dirigenza che dalla tifoseria.
Alvaro ha ripagato la fiducia zittendo chi, dopo la prima opaca prestazione contro la Roma, stava già iniziando a emettere giudizi negativi. L’ex Real ha risposto con i fatti, come sempre nella sua carriera. Gol al Crotone, che potevano essere due se il suo tacco non fosse stato in fuorigioco, e doppietta questa sera a Kiev, in Champions League.
Oggi mancava Ronaldo, ma ci ha pensato Alvaro a sbloccare il match. Esultanza dedicata a moglie e figli e sorriso verso i suoi detrattori. È tornato a casa Morata e lo ha fatto in grande stile.