Con Álvaro Rodriguez il Real Madrid ha già in casa il numero 9 del futuro

by Mattia Zupo
Álvaro Rodriguez

Da bambino guardava le partite del Real Madrid di Cristiano Ronaldo in casa a Girona e piangeva in caso di sconfitta nel Clàsico. In Catalogna ha iniziato a giocare nel Global Palamós, la squadra fondata da suo padre che in una carriera frenata da due rotture del perone ha vinto una Intercontinentale con il Peñarol a 16 anni, e ha giocato in Europa al Rapid Vienna e con gli spagnoli del Palomós. Oggi, Álvaro Rodriguez, punta centrale classe 2004, è il decimo uruguaiano nella storia dei Blancos ed è il vice capocannoniere del Sudamericano Sub-20 con 5 gol in 6 presenze con la maglia dell’Uruguay che si è qualificato al Mondiale in Indonesia. In un torneo che nelle ultime edizioni ha visto protagonisti Valverde nel 2017 e Rodrygo nel 2019, quest’anno i riflettori del club spagnolo erano puntati su Nico Paz, eliminato nella prima fase con l’Argentina, e sul numero 9 uruguaiano.

Álvaro Rodriguez e l’esordio sotto Carlo Ancelotti

Una doppietta col Venezuela e una tripletta contro la Bolivia. Cinque gol come quelli segnati con il Real Madrid Castiglia di Raúl in questa stagione. Quattro partite e 1 gol con la Spagna U18 nel 2022, ma El Toro ha scelto la Celeste, come papà Coquito che ha collezionato 12 presenze in nazionale maggiore tra gli anni 80 e 90. Non si scordano le origini di una famiglia umile, con il nonno che faceva lo spazzino a Montevideo, mentre i primi scarpini usati dal padre erano di seconda mano. Valori trasmessi ad Álvaro da chi ha sempre mantenuto un profilo basso.

Potente fisicamente, grazie anche ai 193 cm d’altezza, il classe 2004 in passato giocava da esterno sinistro ed è entrato nelle giovanili del Girona nel 2015, prima di trasferirsi al Valdebebas nel 2020. A distanza di 3 anni, Carlo Ancelotti lo ha fatto esordire in Prima Squadra contro il Cacereño in Copa del Rey lo scorso 3 gennaio. Una bella iniezione di fiducia a 2 settimane dall’inizio del Sudamericano in Colombia.

Si ispira ad Haaland e Lukaku, Valverde se lo coccola e gli ha regalato la maglia, mentre il Real lo ha blindato con un contratto fino al 2027 con annessa clausola da 50 milioni di euro. «Il Madrid cura molto il suo settore giovanile e ci sono giocatori che saranno importanti. Ogni epoca ha i suoi momenti. Ci sono momenti in cui è più complicato ottenere giocatori per la prima squadra, ma quelli del 2004 sono molto buoni e saranno presto utili per la Prima Squadra». Queste le parole di Ancelotti in sala stampa prima della gara contro il Villarreal. Senza un vero vice-Benzema in rosa, chissà che il prossimo giovane ad essere promosso con i grandi non sia un uruguaiano nato in Catalogna.