a cura di Cosimo Bartoloni, Giacomo Brunetti, Andrea Consales, Matteo Lignelli e Francesco Pietrella

Cinque storie dell’Arabia.

Sono soprannominati I figli del deserto. Allenati dal ct francese Hervé Renard – una carriera trascorsa sulle panchine delle Nazionali africane – alternano il 4-2-3-1 al 4-3-3.

 

Non chiedete a Fahad Al-Muwallad di andare in Spagna

 

Il suo nome riecheggia fin da quando era minorenne: è il 2012 e segna il primo gol tra i professionisti. E se diventa l’idolo di FIFA grazie alla sua velocità – è di diritto nella lista dei bug a poco prezzo nella Modalità Carriera –, la sua grande occasione nel calcio europeo arriva nel 2018, quando insieme ad altri 8 calciatori sauditi approda in Spagna per un accordo commerciale e di valorizzazione dei giovani. Firma con il Levante, giocando solo due partite. Oltre 70 presenze con la Nazionale, ha rischiato di non essere in Qatar a causa di una squalifica per doping conclusasi poche settimane fa.

 

 

Neanche a Salem Al-Dawsari dovete chiedere di andare in Spagna

 

Fece esultare un Paese intero quando il 25 giugno 2018 segnò il gol che valse la vittoria contro l’Egitto al Mondiale: minuto 95. Centrocampista e capitano, ha esordito in Nazionale a 20 anni grazie al ct Frank Rijkaard, diventando progressivamente una certezza. In patria è una star: su Instagram conta un milione e mezzo di follower, ma non è il più seguito della squadra. Per annunciare la convocazione in Qatar, ha posato domando un volatile. Bandiera dell’Al Hilal, dov’è cresciuto e diventato grande, nel 2018 ha tentato l’avventura in Europa con la maglia del Villarreal, in prestito per 6 mesi. Non è andata benissimo: soltanto 33 minuti contro il Real Madrid, con tanto di ammonizione al 94’, per il due volte vincitore della Champions asiatica.

 

 

Avete visto Yasser Al-Shahrani insieme a Messi?

 

A proposito di idoli in patria. Dopo essere cresciuto nell’Al-Qadisiya, viene acquistato nel 2012 dall’Al Hilal, con cui vincerà tutto da terzino. Cinque volte campione d’Arabia, ha sollevato due Champions asiatiche e tre Saudi Cup. Ha esordito ai Mondiali nel 2018, giocando sempre titolare. Se i biancoverdi sono in Qatar, il merito è anche dei suoi due gol nelle qualificazioni, gli unici con la rappresentativa del proprio Paese. Ambasciatore di Samsung, è apparso sulla copertina mediorientale di FIFA 16 insieme a Lionel Messi.

 

 

Firas Al-Buraikan e la batteria del cellulare

 

Spazio alla nuova generazione. Nato nel 2000, ha alzato tre trofei con l’Al-Nassr prima di passare all’Al-Fateh. Proprio nella sfida tra le uniche due squadre della sua carriera, nel 2019 è avvenuto uno degli episodi più singolari legati al VAR: segna il gol del vantaggio, ma l’arbitro interrompe la partita per andare a verificare la validità della rete; arriva davanti al monitor, che è spento. Non riesce a visionare le immagini. Un addetto al campo aveva poco prima staccato la spina per mettere in carica il proprio cellulare.

 

 

Mohamed Kanno ha un problema con le firme

 

Già presente nella spedizione del 2018, è diventato un pilastro del centrocampo nella strada verso il Qatar. Ha rischiato di non esserci e ha saltato una buona parte della preparazione a causa di una squalifica, legata a una controversia di mercato. Ha firmato nel 2017 con l’Al-Hilal per cinque stagioni, e il suo contratto è scaduto alla fine del 2021, data la periodicità che segue l’anno solare. Ha firmato da svincolato per i rivali dell’Al-Nassr, salvo poi tornare sui propri passi firmando… anche per l’Al-Hilal. Dunque, si è ritrovato con due contratti. L’Al-Nassr ha fatto ricorso e lui è stato squalificato per quattro mesi. Al suo posto, nell’Al-Hilal ha giocato Abdullah Otayf, a cui aveva tolto spazio in Nazionale. Ma per fortuna di entrambi, saranno tutti in Qatar.