Arbedo-Castione, una squadra di… ‘Promozione’ agli ottavi di Coppa di Svizzera

by Francesco Pietrella
Arbedo-Castione

Immaginate una squadra di amici di quartiere che gioca per passione. Prendete una decina di studenti, altrettanti lavoratori, un allenatore che di giorno se ne sta in ufficio, in giacca e cravatta, mentre di pomeriggio si mette in tuta, e infine uno spogliatoio che dopo ogni vittoria ascolta Domenico Modugno a tutto volume. Fatto? Ecco, tutto questo è l’Arbedo-Castione, una squadra di seconda lega svizzera arrivata agli ottavi di Coppa. I sei gol rifilati al Sarmenstorf hanno fatto entrare il club di mister Djuric nella storia del Paese. Nessuna squadra regionale si era mai spinta così in avanti.

Una squadra di… Promozione

L’Arbedo-Castione gioca nell’equivalente della nostra Promozione. Un po’ come se la Romulea, storica squadra del Lazio da cui sono usciti Fabio Liverani, Lorenzo De Silvestri, Valerio Verre e Davide Moscardelli, andasse a giocare contro il Sassuolo e l’Atalanta. L’Arbedo se la vedrà con il San Gallo, squadra di Serie A, e lo farà nel suo piccolo stadio da duecento posti in erba vera, di quella tagliata ogni mattina dal classico custode over 60 con il cappellino in testa e una giacca sporca che sa di ricordi, vita vissuta. L’Arbedo-Castione gioca nell’omonimo paesino del Canton Ticino da circa cinquemila abitanti, vicino a Bellinzona e soprattutto all’Italia. Il Lago Maggiore è a mezz’ora di bicicletta, il confine a sessanta chilometri, mentre il monte Marmontana, a metà tra Svizzera e Lombardia, fa da sfondo. 

Chi sono i protagonisti

Il mister è Alex Djuric, classe ’85, uno che ha iniziato a fare l’allenatore circa tre anni fa, sempre con l’Arbedo. Un metro e 90, due spalle larghe così, ha detto basta dopo una vita in difesa e nel Ticino (ha giocato anche nel Bellinzona, oggi in Serie B svizzera). Dopo aver chiuso la carriera con l’Arbedo ha fatto prima l’allenatore-giocatore, con Manuel Rivera in panchina, e poi la prima guida. Attualmente la squadra è metà classifica. Diversi giocatori di nazionalità italiana poi, alcuni nati in Svizzera: è il caso di Gennaro Ricupero, Jacopo Nicora, Simone Pesenti. I più esperti sono Shemsedin Idrizi, difensore, e Predrag Filipovic, centrocampista, due trentaduenni con diverse esperienze in categorie superiori. Curiosità: a fine partita i giocatori prendono il telefono, aprono Spotify e mettono Volare di Modugno. Ormai tradizione. 

Niente da perdere

L’Arbedo vuole continuare a sognare. Gli ottavi si giocheranno tra l’8 e il 10 novembre. Il ‘Dal Ponte’ è pronto a ospitare i professionisti. Il San Gallo vanta un paio di campionati svizzeri e un rosa da 25 milioni. Tra loro c’è anche Emmanuel Latte Lath, punta dell’Atalanta in prestito in mezzo alle montagne. Nel 2017 ha segnato alla Juventus in Coppa Italia. Tuttora è il giocatore più giovane di sempre ad aver segnato all’Allianz (18 anni). Intanto nel Ticino incrociano le dita. Patrick Berera, terzino a tutta fascia con un centinaio di presenze nel Bellinzona, ha detto che ad Arbedo «non hanno ancora realizzato la portata di questo exploit». Niente da perdere. Si può scrivere un’impresa anche così.