Arnautovic e l’Inter, il racconto della sua prima volta

by Matteo Lignelli
arnautovic inter 2010

Marko Arnautovic torna all’Inter 13 anni dopo: aveva salutato alla fine della stagione 2009/2010, quella del Triplete. Aveva 20 anni e si trasferiva in prestito dal Twente dopo una trattativa complicata da un infortunio che aveva pure fatto saltare un accordo con il Chelsea.

Non c’è paragone con l’attaccante che è diventato oggi. Milano per un ragazzo di Enschede «era un Luna Park: per me era più importante uscire, la vita fuori, le macchine», ha raccontato. Infatti aveva chiuso la sua prima annata con tre presenze in Serie A e zero in Coppa Italia e Champions.

Arnautovic e l’Inter, il racconto della sua prima volta

La più significativa? La pazza rimonta contro il Siena del 9 gennaio 2010 (da 2-3 a 4-3) prendendo parte al gol finale di Samuel. Il 24 aprile contro l’Atalanta ha sfiorato il primo gol. «Nelle interviste non ho mai detto di aver vinto il Triplete: c’ero, ma in un 2%, come tifoso…» ha ammesso in un’intervista alla Gazzetta dello Sport riferendosi appunto alle zero presenze in Champions.

Di certo è stato protagonista nei festeggiamenti, e ci mancherebbe altro vista la portata del trofeo. Lo ricordiamo mentre irrompe nell’intervista di Balotelli con sciarpa e cappellino ridendo a squarciagola mentre il compagno prova a rispondere alle domande. Stesso entusiasmo che avrà durante la festa a Milano coi tifosi

L’auto rubata ad Eto’o e l’orologio di Mou

Di Arna si ricordano anche altri due episodi in particolare. Il più clamoroso è il furto della Bentley Gt 63, un’auto da centinaia di migliaia di euro, vicino l’Hotel Sheraton in zona Porta Venezia. Due problemi in uno visto che gliel’aveva prestata Eto’o.

Poco dopo Natale, durante la tournée ad Abu Dhabi, non si presentò alla colazione e arrivò con le pantofole dell’albergo alla riunione tecnica. Colpa, anche, di una camera al 75esimo piano. Ovviamente quel giorno Mourinho lo costrinse ad allenarsi da solo

Provando a rimediare si presentò alla Pinetina alle 9 di mattina, ma l’allenamento era fissato per il pomeriggio. Scherzando sulle 5 ore di anticipo, lo Special One gli regalò il suo orologio.

Il 6 gennaio, contro il Chievo, arrivò l’esordio in A. Sei minuti sui 55 totali messi insieme a fine stagione. Infatti l’Inter non lo riscattò lasciandolo andare al Werder Brema. Ora sarà tutto diverso.