Atalanta, Toloi: «Giusto ricominciare la Serie A. Voglio restare»

by Redazione Cronache
Rafael Toloi

Rafael Toloi, difensore centrale dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista a L’Eco di Bergamo in cui ha affrontato diversi temi.

CORONAVIRUS – «Ho saltato Lecce e la trasferta a Valencia, ora sto bene e spero che si possa ricominciare. Ma sono molto triste per tutto ciò che stiamo vivendo, nessuno poteva immaginarlo, quando vai a letto la sera è difficile dormire subito, mi preoccupo per Bergamo e penso ai miei in Brasile».

SERIE A – «Penso che sia giusto ricominciare il campionato, ovviamente prendendo tutte le precauzioni necessarie. Il calcio è gioia, è passione. E questo può portare più serenità a tutti. (…). In Champions siamo arrivati fin qui con merito e credo che a questo punto tutto sia possibile per una squadra che crede nelle sue possibilità».

SUTALO – «In difesa chiunque è entrato ha fatto molto bene, anzi per la verità questo vale in tutte le posizioni del campo per questa Atalanta. Sutalo è arrivato con un problema fisico, ma ora è guarito e sono sicuro che ci aiuterà. Giocare in estate non sarà facile, ma saremo tutti nelle stesse condizioni, quindi questa non potrà essere una scusa. E noi dovremo giocare da Atalanta, con la mentalità di sempre».

ATALANTA – «Quando ho firmato il mio contratto con l’Atalanta, una persona importante mi ha detto che il nostro obiettivo era quello di restare in serie A. Beh, vedendo tutto ciò che ho vissuto negli ultimi anni mi sento completo e felice. E so che altrove sarebbe quasi impossibile vivere ciò che ho vissuto qui»

FUTURO – «Credo che restare a Bergamo qui fino alla fine del mio contratto sia meraviglioso, un sogno. Non penso di andare altrove, e ho ben presente che nel calcio può succedere di tutto, quindi umiltà e lavoro. Però ho un sogno: tornare a giocare nella mia prima squadra, il Goias Esporte Clube, in Brasile. Se sono arrivato qui oggi è stato grazie a loro»

SPORTIELLO – «Ogni settimana abbiamo una videochiamata come squadra, e gli siamo tutti vicini. Ma Marco sta bene, e questa è la cosa più importante»