Benatia: «Tradito da Allegri. L’eliminazione in Champions? Sappiamo cosa…»

by Redazione Cronache

Mehdi Benatia, ex difensore di Udinese, Roma e Juventus oggi in forza all’Al-Duhail, si è raccontato a Sky Sport.

UDINESE – «Per me fu una sorpresa, seguivo il calcio italiano fin da bambino, insieme a mio padre. Non potevo rifiutare l’occasione. All’inizio è stata veramente dura, dovevo correre e durare tanta fatica. Era calcio vero, insomma. Ad un certo punto ho pensato: ‘Ma perché mi hanno preso?’. Con la palla me la cavavo, però come intensità proprio non ce la facevo. Guidolin mi ha visto in difficoltà e mi ha detto di non mollare. Poi ho esordito alla seconda di campionato e da lì non mi sono più fermato»

JUVENTUS – «Come fu il periodo dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus? Furono giorni molto brutti per i tifosi ma, vi garantisco, soprattutto per me. Contro gli azzurri stavo facendo una buona partita, una delle migliori, tenendo da solo in piedi una difesa che dopo appena 10′ perse Chiellini per infortunio. Il Napoli aveva stradominato e noi stavamo soffrendo, non uscivamo mai dall’area. Il gol di Koulibaly? L’arbitro mi disse che mi avrebbe controllato e quindi di tenere ferme le mani. Albiol mi passò davanti e mi fece perdere la visuale, da lì nacque il gol di Koulibaly. Nei tre giorni successivi non ho parlato con nessuno e non ho dormito. Nelle partitelle pre Inter, Allegri non mi mise fra i titolari e ci rimasi molto male. Ero l’unico fra quelli in campo contro il Napoli ad essere rimasto fuori. Mi sono sentito tradito. Era un periodo in cui giocavo sempre, anche da infortunato, perché l’allenatore ne aveva bisogno. Però nel calcio bisogna sempre ripartire».

CHAMPIONS LEAGUE – «L’eliminazione col Real Madrid? Ricordo che nella gara di andata io e Pjanic eravamo squalificati. Dopo la sconfitta per 3-0 ci siamo detti che ormai eravamo fuori, che sarebbe stato impossibile rimontare. Poi, dopo la rimonta della Roma sul Barcellona, ci siamo caricati. Buffon era scatenato, super motivato. Al Bernabeu abbiamo fatto una partita incredibile. Il rigore? Ronaldo aveva sovrastato di testa Alex Sandro mettendo in mezzo un pallone pericolosissimo. Chiellini si era alzato, io ho capito il pericolo e ho cercato di recuperare. Vazquez pensava di essere da solo davanti al portiere, si è sorpreso di vedermi lì. Ho fatto di tutto per non toccarlo, ma ha sentito il contatto con il petto ed è caduto a terra. Se dai un rigore così pesante all’ultimo secondo, deve essere una cosa netta. Ma sappiamo cosa succede quando giochi in Champions a Madrid…».

ALLENATORI – «Chi mi ha dato di più è Guidolin. Con lui ho capito cosa vuol dire vincere, lavorare, non regalare nulla. Guardiola, poi, è il migliore nel dare un gioco alla squadra. Garcia, per esempio, era amatissimo a Roma».