Bogdani: «Che sfida folle con CR7! Conte? Mi chiedeva sempre…»

by Redazione Cronache
conte

Erjon Bogdani ha rilasciato una lunga intervista a Il Posticipo. Tanti gli argomenti trattati: dalla panchina di Andrea Pirlo a un Cesena-Milan del 2010 per poi passare per un  retroscena di mercato. Ecco le sue parole: «Lo conosco perché abbiamo giocato insieme alla Reggina. Andrea è un ragazzo molto intelligente però è difficile essere l’allenatore della Juve. Sta facendo la sua prima esperienza da tecnico direttamente sulla panchina dei campioni d’Italia. Pirlo ha disputato poche amichevoli con la squadra e non ha avuto tutti i giocatori a disposizione. Sta lanciando anche qualche giovane: Frabotta, Portanova contro il Crotone. Pirlo non ha paura di niente, ma ha un compito molto difficile. Però penso che possa fare grandi cose».

Sul duello con Ibra: «Fu la prima partita che Ibra ha giocato col Milan dopo il suo ritorno in Italia. In quell’occasione siamo stati fortunati: il Milan ha avuto tante occasioni, Ibra ha sbagliato anche un calcio di rigore. Al ritorno però ha fatto doppietta e abbiamo perso a San Siro. Dopo Cesena-Milan 2-0 ho parlato con Pirlo e Seedorf, mi ricordo che anche il dottor Galliani non era di buon umore. Io e Pirlo scambiavamo sempre la maglietta e qualche parola dopo le partite da avversari: dopo il fischio finale, gli avevo di non preoccuparsi perché avevano lo squadrone giusto per vincere ed è andata così. Con Allegri hanno conquistato lo Scudetto: c’erano tanti campioni, sapevo che avrebbero fatto la differenza».

Su Giaccherini e Conte: «Io e Antonio (Conte ndr) abbiamo avuto un ottimo rapporto: quando io ero al Siena nel 2005-06, lui era il vice di De Canio. Ogni tanto andavamo fuori a cena insieme: si capiva che voleva fare l’allenatore, era molto preparato sui dettagli. Quell’anno lì faceva il secondo, ma pensava già da primo allenatore. Non mi ha sorpreso quello che ha fatto con la Juve. Conte è molto rigido, ma ha ottenuto risultati ovunque. Quando Conte è diventato il primo allenatore del Siena nel 2010-11 mi ha chiesto informazioni su Giaccherini che giocava con me al Cesena. Lo consideravo un giocatore importante e pensavo che potesse fare ottime cose in A. Sono contento per ciò che ha fatto con la Juve e con l’Italia ad Euro 2016».

Sull’avversario più tosto: «Devo citare un gruppetto di difensori, non posso sceglierne uno solo. Ricordo partite difficili contro Nesta e Maldini, Stam, Cannavaro e Thuram, poi Cordoba e Samuel. Sono stati tutti difensori molto forti con un grande spessore internazionale: hanno vinto tanti campionati e tante Champions League».

Su CR7: «Una volta con l’Albania siamo stati in Portogallo e Ronaldo nel primo tempo ha fatto due numeri contro un nostro difensore che prima ha preso il giallo. E sei minuti dopo è stato espulso: è stata una notte di follia. Siamo stati fortunati: è stato un assalto incredibile del Portogallo, tantissimi pali e salvataggi sulla linea, ma è finita 0-0. Poi ricordo una partita a Tirana in cui ho segnato anche io, ma Bruno Alves ha fatto gol al 93′ e abbiamo perso 2-1. Per lui parlano i numeri e i gol, sta facendo grandi cose e come Ibra non invecchia mai: secondo me loro due e Messi fanno un altro sport, poi vengono tutti gli altri giocatori. Possono cambiare le gare da un momento all’altro: hanno qualità, segnano tanto e sono sempre decisivi. Spero che giochino il più possibile perché per vederne altri come loro bisognerà aspettare parecchi anni».