Walter Zenga, allenatore del Cagliari, ha parlato nel corso di una diretta Instagram con Daniele Adani.
QUARANTENA – «Abbiamo fatto un’amichevole il 7 marzo con l’Olbia, poi abbiamo fatto una quarantena volontaria di due settimane, avendo già programmato allenamenti a piccoli gruppi, sembrava si potessero fare, e poi preparazione a casa. Noi pensiamo di giocare tra 40 giorni, ma se siamo ancora in una situazione del genere e non si gioca, siamo messi molto male: e parlo di vita, umanità. Vi ricordo che vorremmo giocare a inizio giugno, ci sono ancora 40 giorni di tempo: noi ci prepariamo “per”, no “al”. Abbiamo giocato l’ultima gara a febbraio, ci saranno poi delle direttive da seguire, non solo a livello sanitario ma anche di preparazione: quando si parla di ripresa non si intende domani, ma a inizio giugno, e ripeto, sono 40-45 giorni di ulteriore stop».
ALLENAMENTI DA CASA – «In questi giorni ovviamente non sono stato a chiamare tutti i giorni i ragazzi, è intervenuto il preparatore atletico, con lo smart working dedicato a ognuno. Ho solo suggerito di palleggiare in casa senza rompere i vetri, altro che tappetini e pesi: si deve ottimizzare tutto. Poi, quando riprenderemo, dovremmo stare attenti ai carichi di lavoro, ci sono 13 partite davanti, e per alcune anche le Coppe, quindi non sarà una preparazione normale. La bravura di uno staff tecnico sarà quella di organizzare il lavoro anche a livello personale per ogni giocatore. Voglio però ricordare una cosa: se riprenderà, non sarà più il campionato di prima. Sarà la classifica di prima, ma il mini torneo sarà a parte».
GIOCATORI – «I ragazzi prima erano entrati in un impasse strano, con Maran avevano fatto un percorso straordinario, poi hanno avuto questa fase di stallo, e purtroppo, come sempre, paga il mister: ma la squadra ha grandissime qualità. E io non potevo considerare solo chi aveva giocato, ma anche coloro che avevano finora trovato meno spazio. Il Cagliari a gennaio aveva anche fatto un mercato importante».