Gianni Infantino lo ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport: «Pensiamo alle modifiche e alle dispense temporanee per i regolamenti sullo status dei calciatori e i loro trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione».
Ipotesi che sarà da prendere in seria considerazione nel momento in cui si dovesse tornare a giocare nel finale di stagione per portare a termine i vari campionati e lo si andasse a fare oltre il 30 giugno, termine ufficiale dell’annata calcistica.
Sempre secondo la rosea, «non tutte riguarderanno strettamente lo statuto dei calciatori, ma coinvolgeranno i club impegnati nei loro trasferimenti internazionali, di nuovo regolati dalla Fifa. Uno degli argomenti più stringenti riguarda le scadenze dei contratti: Infantino ha spiegato di essere allo stesso tempo concentrato sui calendari internazionali, con partite che potrebbero essere distribuite anche a luglio. Comunque oltre il 30 giugno, la data limite che oggi vincola molti tesserati ai rispettivi club. Se si giocasse oltre, occorrerebbero delle proroghe: permetterebbero alle società di continuare a utilizzare i giocatori, ma di nuovo vanno considerate le ricadute economiche».
STIPENDI – «E di nuovo gli stipendi dei calciatori: i club dovrebbero pagare per un periodo di tempo
inizialmente non previsto, oppure – esempio – parte degli ingaggi che oggi, nonostante la lunga inattività, arrivano sui conti correnti potrebbero “coprire” le settimane di eventuali prestazioni di luglio».
IN ITALIA – «L’idea della Lega Italiana di posticipare oltre il 30 giugno solo semifinali e finale di Coppa Italia aveva anche questa motivazione: così sarebbero necessarie proroghe solo per i 4 club impegnati».