a cura di Giacomo Brunetti

Subire 250 gol a stagione e vivere felici: l’assurda storia del Campodipietra in Eccellenza.

Questa non è la classica storia che inizia tra le pietre di un borgo italiano. Perché in questa storia il concetto geografico perde i sensi fino a uscire dai suoi canoni. E non fatevi illudere dal nome: Campodipietra. È solo un luogo, ma ce ne saranno molti altri.

 

Questa storia inizia dopo il suo reale principio, e adesso vi spiegherò come. Per farlo, è necessario seguire due filoni. Il primo si sviluppa da Gioia Sannitica, in provincia di Caserta, in Campania. La Virtus Gioiese, il 17 settembre 2022, parte dalla Campania del nord per raggiungere il campo sportivo di Campodipietra: non sa che ad attenderla troverà soltanto l’arbitro di quell’incontro. Aspetta 90 minuti nell’attesa che le venga notificata la vittoria a tavolino per 3-0. Gli avversari non si sono presentati: o meglio, non esistono.

 

Mentre la Virtus Gioiese è seduta sui gradoni del campo sportivo, prende vita la seconda traccia da seguire in questa storia: a Barletta, in Puglia. Quel 17 settembre, intanto, nel cuore della città alcuni ragazzi della Juniores del Borgovilla stanno aspettando di capire dove giocheranno nella stagione alle porte. Qualche giorno prima, un dirigente che si occupa di alcune società del Sud Italia a rischio fallimento ha spiegato loro che c’è una squadra, in Molise, che avrebbe disperato bisogno di una collaborazione a livello giovanile: quella società si chiama Campodipietra e rappresenta un paesino di 2500 abitanti alle porte di Campobasso. Gioca in Eccellenza e l’anno precedente si è classificata in 3° posizione.

 

Trascorrono 4 giorni e l’Aurora Alto Casertano – club di Vairano Patenora, sempre in provincia di Caserta, ma che gioca le sue partite allo stadio di Pietramelara – pregusta i primi 3 punti della stagione dopo il pareggio nella gara d’esordio nel girone A di Eccellenza Molisana, che come visto accoglie anche alcune squadre campane. In programma c’è la sfida proprio contro il Campodipietra, che di fatto non ha una rosa per disputarla. È un giovedì e parallelamente, a Barletta l’allenatore del Borgovilla, Cosimo Carpagnano, ha raccolto alcuni ragazzi: «La partnership con la Juniores del Campodipietra è saltata. Ma c’è un’occasione, per molti di voi irripetibile». Di cosa si tratta? Sostanzialmente, di rappresentare il Campodipietra nel campionato di Eccellenza. Mettere in piedi, dal niente, una squadra tratta dal settore giovanile e andare ogni domenica in Molise o in Campania. Il capitano, Riccardo Filannino, è nato nel 1993, ma la maggior parte dei compagni sono del 2007 o addirittura del 2008!

 

«Un dirigente della società ci ha detto che se non andiamo noi, la squadra fallirà e dovrà ripartire dalla Terza Categoria», spiega il mister. Non ci pensano un attimo e accettano una sfida che, sulla carta, è completamente folle: affrontare un campionato di Eccellenza, dove ci sono calciatori stipendiati e stadi pieni di tifosi, con una banda di adolescenti degli Allievi e qualche ragazzo che, al massimo, ha giocato in Prima Categoria.

 

La domenica, dopo essersi allenati per soltanto 2 giorni, partono per Pietramelara e affrontare l’Aurora Alto Casertano nella 2° giornata di campionato. Il risultato è straziante: 10-0. Tornano a casa dopo 2 ore e mezza di macchina capendo che sarà una stagione complicata. Estremamente complicata. Anche perché le giornate passano, i rimborsi non ci sono e l’impianto sportivo di Campodipietra, per colpa di un fosso che lo ha allagato, non è più praticabile. Arrivano gli operai e dicono che no, a Campodipietra per un po’ di tempo non si potrà giocare. Ma c’è una promessa: a gennaio arriveranno alcuni calciatori di categoria e almeno uno sponsor che possa coprire le spese.

 

campodipietra campobasso

 

Ma quando febbraio inizia, di tutto questo non c’è traccia. Gli allenatori, di tasca loro, iniziano a dare 20-30 euro ai ragazzi per permettergli di pagare il viaggio, anche grazie a Giuseppe Riccitelli, vicesindaco di Campodipietra che ha sovvenzionato questo gruppo agendo da presidente per non perdere il patrimonio sportivo del borgo. Anche perché, senza uno stadio di casa, sono costretti a migrare in altri impianti, o addirittura a disputare le partite in casa negli stadi degli avversari che, tecnicamente, sarebbero ospiti.

 

E quindi ci siamo chiesti: perché questa follia? La risposta l’abbiamo trovata nelle parole del capitano e dell’allenatore. Riccardo Filannino porta la fascia del Campodipietra: «Per pura passione, alcuni di noi non avrebbero mai giocato in Eccellenza ed era un’occasione unica». Cosimo Carpagnano, uno dei tecnici insieme a Luigi Azzarito, ci spiega che «viviamo di calcio. Il sabato con i più giovani, la domenica in Eccellenza e il lunedì con gli amatori. Non riusciamo a staccarci dal pallone e per noi questo è amore per questo sport».

 

Proseguiamo questa storia. Il Campodipietra, con già un punto di penalizzazione per non essersi presentato alla 1° giornata, ne ha accumulati altri 2 nel corso del campionato: una per non essersi presentati, in mancanza di promesse rispettate e soldi mai arrivati; l’altra quando, contro il Sesto Campano Calcio, si sono ritirati sul 12-0 per troppi infortuni e impossibilità di proseguire la partita. Attualmente sono ultimi in classifica con -3 punti, 235 gol subiti e 4 segnati. Numeri incredibili. E pensare che non è tutto nero: «Io ho giocato al massimo in Prima Categoria – ci spiega Filannino – e fare l’Eccellenza è una grande occasione. Ma penso ai tanti ragazzi che avrebbero dovuto fare Allievi o Juniores, è un bagaglio inestimabile misurarsi a questo livello. Alcuni di loro avranno futuro: nonostante i 235 gol presi, il nostro portiere è stato chiamato nella rappresentativa del Molise per il Torneo delle Regioni (torneo tra le selezioni regionali italiane a livello Juniores, ndr) ma non ha potuto partecipare per un infortunio. Abbiamo anche del talento. Certo: completamente sproporzionato per la categoria».

 

Sì, perché in Eccellenza le società fanno incasso dal botteghino, i calciatori prendono stipendi e i tifosi si aspettano partite combattute. «Perché gli avversari non si fermano? Perché lo spettacolo deve continuare. I calciatori prendono stipendi per vivere e hanno bonus legati ai gol. I tifosi vengono per vedere 90 minuti di spettacolo e la loro squadra non può fermarsi sul 6-0 e poi far girare il pallone. Altrimenti gli impianti si svuoterebbero e i club avrebbero problemi economici». Nonostante a gennaio non siano arrivati rinforzi – tanti giocatori contattati hanno rifiutato vista la situazione in classifica – e la classifica pianga, «non ci siamo ritirati anche per rispetto delle altre squadre, dato che come detto ci sono interessi economici e di vita, e non era giusto regalare un 3-0 a tavolino».

 

A inizio anno si sono fatti una promessa: salvare il titolo sportivo e non far fallire la squadra. Retrocedere e ripartire dalla Promozione. Prendono schiaffi ogni weekend presentandosi contro squadre attrezzate per andare in Serie D con giocatori del 2008, che hanno 15 o 16 anni e che dopo scuola si recano fino in Molise per giocare. Il loro capitano lavora nel settore agricolo, si alza ogni mattina alle 4 e appena stacca, parte per andare in trasferta con i compagni. Gli allenatori, in attesa di uno sponsor, anticipano i rimborsi ai ragazzi.

 

Una storia di calcio dilettantistico, di amore puro per questo sport. Divisiva, perché non tutti saranno d’accordo con le loro scelte. Scellerata, per qualcuno. Folle di passione, per altri. Ma che non è passata inosservata né a chi vi scrive, né a chi la osserva.

 

Nell’ultima partita contro l’Isernia, una delle big della regione che punta alla promozione, l’arbitro al 90° ha fischiato la fine. Il tabellone luminoso indicava: Isernia 15 – Campodipietra 0. La curva dei locali – che tecnicamente giocavano in trasferta – ha chiamato sotto la curva i ragazzi del Campodipietra e ha aspettato che giungessero sotto agli spalti per tributargli una enorme standing ovation. Applausi anche per Garofoli, portiere del 2007 che sullo 0-0 ha parato anche un calcio di rigore: «Fa miracoli ogni partita, senza di lui ne prenderemmo molti di più».

 

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Gli ultras dell’Isernia che dedicano l’applauso ai giocatori del Campodipietra

 

Una storia da film, ma che film non è. Nella prossima partita, la penultima di questa stagione pazzesca, il Campodipietra giocherà allo stadio di Campobasso, in casa della capolista. Maglia verde dentro alle borse, partenza da Barletta e viaggio fino in Molise. Il penultimo capitolo di una squadra che finirà il campionato con -3 punti e con oltre 250 reti subite. Un copione di una pellicola che non dimenticheranno mai.