«Siamo nati 4 anni fa, ora sfidiamo il Psg con pasticceri ed elettricisti»

by Redazione Cronache
cassel

Sono le 20:18 di sabato 14 gennaio. Mentre i giocatori del Milan sono in doccia dopo l’amaro 2-2 di Lecce, nel nord della Francia venti ragazzi stanno vivendo la serata più bella della loro storia. Allo Stade Auguste Damette di Hazebrouk, comune di ventimila abitanti a una ventina di km dal confine con il Belgio, i giocatori dell’US Pays de Cassel – squadra di Régional 1, sesta divisione francese – stanno festeggiando in mezzo al campo insieme ai tifosi, perché hanno appena vinto ai rigori il trentaduesimo di finale di Coppa di Francia contro il Wasquehal. Quella partita, però, non era come le altre. La posta in palio, infatti, era altissima, prestigiosa, inqualificabile: unica. Il sorteggio per i sedicesimi c’era già stato da qualche giorno, e la vincente di quella partita conosceva già i potenziali nuovi avversari. Chi sono? Il Paris Saint-Germain. Quello vero.

Immaginatevi una squadra della nostra Promozione sfidare Neymar e Mbappé (Messi non ci sarà: è stato lasciato a riposo) in una partita ufficiale. Ecco, in Francia avverrà lunedì sera. “Incredibile. È la parola che ripeto più spesso da quella sera”, racconta ai nostri microfoni Alexis Zmijak, difensore e capitano dell’US Pays de Cassel, nonché autore del gol del pareggio a tempo quasi scaduto che ha permesso ai suoi di pareggiare e giocarsi la qualificazione ai rigori, poi vinti: “Abbiamo fatto una festa incredibile in campo, insieme ai nostri tifosi. Tra noi giocatori poi abbiamo proseguito prima negli spogliatoi e poi fino a tardi in discoteca”. Sgarro concesso e meritato.

Pasticceri, idraulici, elettricisti, ecco il Cassel

No, un momento. Quale ‘sgarro’? Questi ragazzi non sono calciatori professionisti, e giocare in sesta divisione non permette loro di poter vivere solo grazie al calcio. Nell’US Pays de Cassel che lunedì sfiderà il PSG, per tutti i calciatori il primo lavoro è un altro: «C’è un po’ di tutto”, racconta Zmijak. «Il nostro portiere è un pasticcere, poi in rosa abbiamo idraulici, muratori, elettricisti, sorveglianti, impiegati in banca… Il nostro allenatore fa il professore di Educazione fisica nelle scuole. Io ho un’impresa edile. Il calcio per noi è pura passione. Poi è ovvio: tutti noi sogniamo un giorno di poter giocare con o contro i più forti di tutti, e nei migliori stadi. Lunedì, per una volta, avvereremo entrambi i nostri desideri in un colpo solo». Sì, perché la partita si giocherà in campo neutro allo Stade Felix Bollaert-Delelis di Lens, dalla capacità di 38mila posti: «Ma lo stadio sarà pieno», ci dice Alexis, «i biglietti li abbiamo venduti già quasi tutti».

«Siamo una squadra nata quattro anni fa»

A Cassel e dintorni, a livello di intrattenimento, sarà l’evento dell’anno, secondo solo alle sfilate dei ‘Giganti’, nei due carnevali del paese (quello del Martedì grasso e quello di Pasquetta), in cui, un po’ in stile Carnevale di Viareggio, si assiste alla sfilata dei due ‘Giganti di Cassel’, un uomo vestito da guerriero romano e una donna alti quasi sette metri, realizzati in legno e cartapesta, fondatori – secondo la leggenda – del monte su cui è stato poi costruito il paesino che oggi è casa di duemila anime circa. Si tratta di un evento nato a inizio Ottocento e oggi iscritto nell’Inventario nazionale del patrimonio culturale francese. Da qualche anno, però, Cassel inizia a farsi un piccolo nome anche grazie al calcio: «Siamo una squadra creata quattro anni fa, dalla fusione di sei rappresentative di altri paesi del territorio», racconta Zmijak. «Da quel momento stiamo salendo le categorie di anno in anno. Oggi siamo secondi in campionato, ma con una partita in meno. Quindi potenzialmente primi».

L’ambizione è alta. Ma ora si pensa solo alla Coppa di Francia e al PSG: «Questa esperienza la vogliamo vivere a pieno, perché sappiamo che non ricapiterà molte volte e ne vogliamo approfittare. Anche il rapporto con la stampa e con i giornalisti è qualcosa che non abbiamo mai vissuto. Tra l’altro, penso che il nostro rapporto con i giornalisti durante questa settimana sia stato ancora più forte rispetto ai professionisti di alto livello, perché loro hanno chi gli gestisce queste cose, noi invece no. Non abbiamo filtri. Ma ci fa solo piacere essere intervistati, non ci era mai successo. Ci chiamano anche da fuori la Francia: ci hanno chiamati dal Belgio, voi dall’Italia… È solo motivo d’orgoglio», aggiunge Zmijak, che del PSG è pure tifoso sfegatato.

Queste sono le incredibili emozioni che stanno vivendo i ragazzi dell’US Pays de Cassel. Uomini che giocano a calcio per divertimento, la sera dopo il lavoro, e che lunedì sera sfideranno le star del Paris Saint-Germain. Tutta la comunità, e non solo, sarà a Lens per supportare dagli spalti i propri eroi, capaci di accostare il nome del proprio piccolo paese accanto a quello dell’immenso PSG. Per una volta, non ce ne vogliano la storia e le tradizioni, e a prescindere dal risultato, i veri giganti saranno loro.

Intervista di Cosimo Bartoloni