Chi è Marco Rossi, l’allenatore dell’instancabile Ungheria agli EURO 2020

by Costantino Giannattasio

Che il girone F fosse quello più difficile già si sapeva. Non a caso, infatti, è stato soprannominato ‘il girone della morte’. Tutti noi, al momento delle estrazioni, una volta viste Francia, Germania e Portogallo nello stesso gruppo ci siamo stupiti. Molti avranno anche pensato ‘povera Ungheria’, senza speranze visto il girone condiviso con 3 delle squadre più competitive del torneo. Molti, ma non Marco Rossi. L’allenatore della Nazionale ungherese non vedeva il muro insormontabile che tutti vedevano, lui vedeva un’occasione. La possibilità di stravolgere le carte in tavola, dare del filo da torcere a tre squadre nettamente superiori e, con un po’ di fortuna, magari anche qualificarsi agli ottavi. I tifosi ungheresi nemmeno nelle loro più rosee aspettative potevano immaginarsi che, al minuto ‘83 dell’ultima sfida, la loro Nazionale si stava qualificando al turno successivo. L’impegno di certo non è mancato, la fortuna un po’ si. L’Ungheria è uscita per un pelo, ma decisamente a testa alta. Parte del merito per le incredibili prestazioni della Nazionale va attribuito proprio a Rossi, allenatore tanto screditato in Italia che a momenti stava per compiere una vera e propria impresa. Vediamo insieme, dunque, chi è Marco Rossi, e qual’è stato il percorso che lo ha portato ad allenare l’Ungheria agli EURO 2020

La carriera da calciatore

Cresciuto nel vivaio del Torino, esordisce in Serie A nella stagione 1983-1984 in Torino-Ascoli. Dopo i passaggi alla Campania (1984-86), alla Campania Puteolana (1986-87) e al Catanzaro (1987-88), approda al Brescia, squadra con cui collezionerà più presenze. Infatti, nelle 5 stagioni con le Rondinelle Rossi totalizza 164 presenze nelle quali realizza anche 10 gol, non male per un difensore. Tra i traguardi più grandi che lo legano a Brescia c’è certamente la promozione in Serie A ottenuta nella stagione 1991-92. Tuttavia, nella stagione successiva le Rondinelle non riescono ad ottenere la salvezza, e in occasione della retrocessione Marco Rossi passa alla Sampdoria firmando un contratto di due anni. Trascorse le due stagioni in massima serie con i blucerchiati si trasferisce all’esterno, in particolare in Messico all’América e poi in Germania all’Eintracht Francoforte. Nel 1997 torna in Italia per concludere la carriera da professionista al Piacenza, con cui conquista la salvezza in Serie A.

La carriera da allenatore in Italia

«In Italia mi chiesero di pagare per allenare. Non ci torno, sto bene in Ungheria» – Marco Rossi 

Così come quella da calciatore, anche la carriera da allenatore sarà particolarmente rocambolesca. Rossi comincia nel 2004 allenando il Lumezzane in Serie C1, fino a quando viene esonerato nel 2006 a causa del penultimo posto in classifica. Dopo un breve periodo alla Pro Patria, allena lo Spezia in Serie D, ottenendo il 2º posto e i conseguenti play-off. Tuttavia, a causa dell’eliminazione ai play-off, Rossi non viene riconfermato dalla squadra ligure. Dopo aver assunto la guida dello Scafatese (2009-10) e della Cavese (2010-11), segue un periodo di inattività in cui medita di lasciare il calcio per lavorare nello studio di commercialista del fratello.

Ungheria

Il 1º giugno 2012 arriva la chiamata della Budapest Honvéd, club militante nel campionato ungherese con cui disputa l’Europa League 2012-2013. In Europa il percorso non è molto lungo, la squadra ungherese elimina al primo turno gli albanesi del Flamurtari Valona, ma viene eliminata nel turno successivo dai russi dell’Anži. Nel mercato invernale il club si rafforza, e su esplicita richiesta del coach italiano arrivano Davide Lanzafame, Raffaele Alcibiade e Leandro Martínez. Gli innesti si riveleranno cruciali per il gioco del tecnico, che riporterà la Budapest Honvéd al terzo posto a 19 anni dall’ultima volta. La stagione successiva Rossi viene riconfermato, ma il rendimento dei suoi non è lo stesso. Ad aprile la Honvéd è ottava in classifica, e il tecnico italiano si dimette dall’incarico. Dopo un anno di stop, Marco Rossi decide di tornare alla guida del club magiaro, che nel frattempo ha cambiato 4 allenatori ed è in lotta per evitare la retrocessione. Dal suo ritorno la Budapest Honvéd si trasforma e si salva, nonostante pochi mesi prima fosse già data per retrocessa. Dopo un’ulteriore annata di alti e bassi, conclusa con il settimo posto in classifica, la stagione 2016-17 rappresenterà la svolta. Marco Rossi vince il campionato, diventando il primo allenatore italiano a vincere un trofeo nel paese magiaro. Inoltre, questi viene premiato come allenatore dell’anno del campionato ungherese. Nel 2017, a causa di alcune divergenze con la società ungherese, si dimette nuovamente. Il suo percorso fuori dall’Italia, però, non termina lì. Infatti, l’11 giugno 2017 viene ufficializzato il suo ingaggio, per due anni, come allenatore del DAC Dunajská Streda, militante nella Superliga Slovacca. Nella prima stagione porta il club al terzo posto, che rappresenta il miglior piazzamento della storia della squadra, e qualificandosi per l’Europa League. Il 26 marzo 2018 viene premiato a Coverciano con la Panchina d’oro speciale, premio riservato ai tecnici italiani vincitori di un campionato all’estero.

Il 20 giugno 2018 la Nazionale ungherese sceglie Marco Rossi come nuovo tecnico. Questi non sfigura, e nei momenti decisivi risponde presente. Il 12 novembre 2020, battendo nella gara di spareggio l’Islanda, si qualifica con la sua Ungheria al Campionato europeo. Il suo lavoro non passa certo inosservato. A dicembre 2020, nella classifica dei Migliori Allenatori delle Nazionali stilata dall’IFFHS, si colloca al nono posto

EURO 2020

Il finale lo conosciamo tutti, ma in alcuni casi è il percorso che conta. Dopo essere quasi riuscito a scalfire il Portogallo al suo esordio in questa edizione degli Europei, Rossi ferma la Francia campione del mondo sull’1-1. Nel terzo ed ultimo match della fase a gironi la sua Ungheria era ad un passo dall’impresa, mantenendo il vantaggio sulla Germania di Löw fino al minuto ‘84. Il gol allo scadere di Goretzka infrange i sogni dei tifosi ungheresi, ma non cancella la loro meravigliosa performance agli EURO 2020. Ci sono modi e modi per uscire dalla competizione, e Marco Rossi ha deciso di uscire a testa alta