Le petit diable
Il piccolo diavolo, così è stato soprannominato Antoine Griezmann. Il francese trapiantato in Spagna, dove è cresciuto calcisticamente e dove si è affermato tra Real Sociedad, Atletico Madrid e Barcellona. Nel mezzo il campionato del mondo vinto con la Francia, la sua Francia. Il piccolo diavolo ha colpito, ma non è sempre stato così. Anzi, a causa del suo essere esile ha subito numerosi rifiuti durante l’adolescenza.
Il muro
Una storia che lega un piccolo muro di San Sebastian alla sua carriera. L’ha raccontata uno scout della società spagnola all’interno del documentario su Netflix che racconta l’ascesa del calciatore, lo stesso scout che lo ha scoperto in un torneo in Francia e lo ha accudito in casa sua nella penisola iberica. La notte prima dell’ultimo torneo che la famiglia gli avrebbe fatto giocare con la Real Sociedad, dopo che le numerose difficoltà di adattamento dentro e fuori dal campo lo tenevano sempre in panchina, lo scout lo portò davanti a un muro e, illuminando i mattoni con il proprio furgoncino, gli spiegò alcuni movimenti. Da quel torneo la carriera di Griezmann ha preso tutto un altro corso.
Drake
Le sue esultanze lo hanno lanciato nell’immaginario collettivo. Una delle più famose, insieme a quelle legate al videogioco Fortnite, è quella in cui riporta il balletto di Hotline Bling di Drake, creata ai tempi dell’Atletico Madrid e diventata uno dei marchi di fabbrica dell’attaccante.