Chi è Nkunku: 22 gol finora, sognava il PSG, se lo gode il Lipsia

by Redazione Cronache

«Il miglior giocatore del campionato non è del Bayern, né del Dortmund». Quando a novembre l’autorevole The Spiegel fa le pulci alla Bundesliga, non parla di Lewandowski o Haaland. Piuttosto, Christopher Nkunku, un francese ’97 cresciuto a Parigi: due modelli, Flaco Pastore e Marco Verratti, i consigli di Thiago Motta e Maxwell, i video di Willian – sì, quello di Arsenal e Chelsea. E ancora tanta NFL, come quella volta in cui “Christo” incontra dopo un allenamento del PSG Odell Beckham Jr., wide receiver allora ai Cleveland Browns. Ma Nkunku diventa presto uomo copertina anche da solo. Lo fa a febbraio 2020, quando realizza quattro assist in un 5-0 contro lo Schalke 04. Lo fa a settembre 2021, quando segna una tripletta al Manchester City di Guardiola (ininfluente, il Lipsia perde 6-3) in Champions. Tre anni prima, Nkunku incrocia la traiettoria con un altro funambolo, Allan Saint-Maximin: lui è infortunato, così a sostituirlo nell’Under 23 francese è l’oggi attaccante del Lipsia. Che proviene dallo stesso paesino di Paul Pogba, Lagny-sur-Marne.

«Mai visto uno piccolo così »

Christopher Alan Nkunku ha 24 anni. Cresce in una famiglia congolese che nel 2009 lo manda a Fontainebleau: il suo allenatore Norbert Boj ne nota la velocità, tanto che Nkunku finisce prima a destra, poi a sinistra. Ma il tecnico nota anche i difetti del ragazzo. Nemmeno 150 cm d’altezza, una forte pressione addosso e tanta voglia di crescere: «Non abbiamo mai visto uno piccolo così», racconta proprio Boj a L’Équipe. Così Nkunku prima viene scartato da Lens, Le Havre e Monaco, poi firma col PSG a 13 anni e resta a Clairefontaine fino ai 15, mentre nei weekend si allena col PSG. A Parigi poi lo aggregano all’Under 14, ma si arrendono quando notano che Nkunku non sembra reggere il confronto coi pari età. Da 17enne gioca coi 16enni, quando nell’estate 2015 alla guida del PSG c’è Laurent Blanc e qui scocca una scintilla. Blanc convoca Nkunku per l’International Champions Cup negli Stati Uniti che il PSG vince. Così nel 2015/16 Nkunku “vince” la possibilità di allenarsi stabilmente coi grandi.

 

Galeotto il rigore…

Parallelamente, gioca in quarta serie francese col PSG B, assieme a Ballo-Touré, Kimpembé, Ikoné, Augustin ed Edouard. Nell’autunno 2015 è titolare in Youth League, gioca al centro del centrocampo e segna una doppietta al Real Madrid di Hakimi. L’8 dicembre 2015 è il suo momento: Nkunku debutta in Champions League, a 18 anni e 24 giorni, subentrando a Lucas Moura contro lo Shakhtar. A due settimane da qui, firma il primo contratto da pro. Segue un crescendo: 5 presenze in Ligue 1 il primo anno, poi 8, poi 20, infine 22. Va tutto bene, ma il 27 aprile 2019 c’è la finale di Coppa di Francia. Il PSG affronta il Rennes e dopo 22’ è già avanti di due reti (Dani Alves e Di Maria). I bretoni pareggiano, quindi si va ai supplementari. Tuchel butta dentro Diaby, poi Mbappé viene espulso e al 121’ – dunque nel recupero del secondo supplementare – Diaby si infortuna. Entra Nkunku, si va ai rigori. Segnano tutti, compresi gli ex italiani Niang, Cavani e Paredes. Si va a oltranza. Per il Rennes calcia Ismaïla Sarr, oggi al Watford: gol. Per il Paris, dal dischetto va proprio Nkunku. Che però sbaglia.

Il sogno di Nkunku

Tre mesi dopo, a Parigi arriva il Lipsia con 13 milioni. Nkunku saluta, non a malincuore, la capitale francese: «È un peccato, ma non penso di aver fallito, anche se sognavo di diventare il capitano del PSG, un giorno». In Germania ritrova Jean-Kévin Augustin e due compagni di Nazionale Under 21, Upamecano e Mukiele. Soprattutto, ritrova il feeling col gol: 5 al primo anno, 7 al secondo. E oggi? Sono già 22, tra Bundesliga (13, con 9 assist) e Coppe. Ha lavorato con Julian Nagelsmann, poi Jesse Marsch – che abitava come lui nel quartiere di Gohlis – e ora con l’italiano Domenico Tedesco. Cambia nulla. Ralf Rangnick lo vorrebbe al Manchester United. Ma Nkunku – per ora – non si muove: «Resta con noi anche il prossimo anno», dicono da Lipsia. Con questi numeri, del resto…