a cura di Giacomo Brunetti

Abbiamo intervistato i 5 portieri delle Nazionali più piccole d’Europa: San Marino, Malta, Andorra, Gibilterra e Liechtenstein. Gli abbiamo fatto 5 domande per scoprire cosa si cela a un’esperienza che, per tutti e 5, è un vero e proprio sogno. C’è chi vive di calcio, chi lavora in azienda e chi ha business personali. Poi, una sera, ti trovi davanti Cristiano Ronaldo, Lewandowski o Kane.

 

Ad aver risposto alla nostra convocazione sono stati Elia Benedettini (’95, San Marino), Henry Bonello (’88, Malta), Benjamin Büchel (’89, Liechtenstein), Dayle Edward Coleing (’96, Gibilterra) e Josep Antonio Gómes Moreira (’85, Andorra).

Iniziamo. Prima domanda: cosa fai davvero nella vita?

🇸🇲 Ho giocato tra i professionisti per 6 anni: Novara, Cesena, Pianese. Gli infortuni, il Covid. Ho fatto la Serie C, poi è nata la mia seconda figlia e ho dovuto dare priorità alla famiglia. Giocavo poco, così ho preso uno stop dal calcio professionistico e ho firmato con il Cailungo, nel campionato sammarinese. Se non ho messo è per amore della Nazionale. Ora voglio tornare tra i professionisti.

 

🇲🇹 Gioco nell’Ħamrun Spartans e faccio un lavoro parallelo al calcio: sono impegnato con due aziende.

 

🇱🇮 Faccio il calciatore professionista. Dopo anni di carriera in Inghilterra, nel 2018 sono tornato all’FC Vaduz, squadra del Liechtenstein che gioca nel campionato svizzero. È una realtà che apre le porte ai nostri giovani di talento: qui hanno modo di poter provare a diventare professionisti.

 

🇬🇮 Gioco a calcio nel Lincoln Red Imps, società di Gibilterra.

 

🇦🇩 Principalmente gioco a calcio, nell’FC Santa Coloma, e inoltre alleno i portieri più giovani per la federazione andorrana.

Seconda domanda: il momento che non dimenticherai mai grazie alla tua Nazionale?

🇸🇲 Nell’ultima partita Oblak è venuto da me per farmi i complimenti. Quando l’ho visto, mi è venuto da inchinarmi. Mi ha sorriso e mi ha detto che ero stato bravo. Mi chiedeva quanto fosse difficile per noi affrontare squadre molto più forti. Ho avuto varie conversazioni con portieri.

 

🇲🇹 I momenti che non dimenticherò mai sono la partita giocata a Wembley e il rigore contro Modric: ho cambiato decisione all’ultimo su dove tuffarmi e mi ha segnato. Nel corso degli anni, ho avuto la fortuna di scambiare alcune parole con lui e con Sergio Ramos, è stato un onore.

 

🇱🇮 Non dimenticherò mai di aver giocato contro Cristiano Ronaldo. Continuava a dirci che dovevamo provare a giocare più a viso aperto… ma se lo facciamo contro il Portogallo ne prendiamo 10!

 

🇬🇮 Non dimenticherò mai quando siamo stati promossi nel Gruppo C di Nations League. Abbiamo pareggiato la sfida decisiva contro il Liechtenstein e abbiamo lasciato il Gruppo D. Un sogno. E poi quando ho fermato Haaland: a fine primo tempo, Joshua King venne da me a chiedermi se giocassi nel Real Madrid o nel Barcellona. Haaland e Odegaard, a fine partita, dissero in un’intervista che probabilmente era la miglior prestazione che avevano mai visto da parte di un portiere.

 

🇦🇩 Non dimenticherò mai quando ho parato un rigore a Griezmann davanti a 60mila persone allo Stade de France. Lui veniva da due rigori consecutivi sbagliati e quello per lui fu il terzo errore: gli dissi di non preoccuparsi.

Terza domanda: il momento più duro che hai vissuto in campo? Dove ti sei sentito davvero arreso per la forza degli avversari.

🇸🇲 Contro l’Inghilterra a San Marino. Duemila tifosi che cantavano ‘We want ten’. Volevano lo 0-10. E i giocatori erano gasatissimi. Non feci una parata, un incubo. Se vogliono fartene 10, entrano in porta come vogliono. Un’altra simile, in casa con la Polonia.

 

🇲🇹 Ci sono state due partite, una contro la Croazia e un’altra contro la Spagna, in cui speravo soltanto che l’arbitro fischiasse la fine il prima possibile.

 

🇱🇮 Il punto più basso che mi viene in mente è una partita contro l’Islanda. Per noi perdere non è un problema, neanche farlo con vari gol di scarto. Ma quando vedi i tuoi compagni a testa bassa, capisci che è finita.

 

🇬🇮 Non so dire una partita in particolare. Ci sono state tante brutte sconfitte che dimentichi difficilmente.

 

🇦🇩 Un’amichevole contro il Portogallo in cui abbiamo perso 7-0. Ci sono state tante sconfitte sonore, quella però non la dimentico. Spesso dobbiamo barricarci dietro, provando a esprimere un calcio che possa portarci al risultato. Ho letto le parole di Sarri, che ha detto di aver visto 10 minuti di Andorra e Kosovo chiedendosi cosa diavolo fosse quella roba, dove tutti stavano in area. Ecco, se ha uno schema migliore con cui possiamo fare punti, lo ascoltiamo. La nostra Nazionale e il nostro movimento sono in crescita costante, sia come corpo tecnico sia come strutture. Cerchiamo l’evoluzione con ogni mezzo disponibile.

Quarta domanda: il complimento più bello che hai ricevuto da un avversario?

🇸🇲 Non dimenticherò mai gli applausi di Wembley. Lingard è venuto da me dopo la partita e mi ha detto: ‘Sette tiri, me li hai parati tutti oh’. Solo che parla inglese stretto e lo capisco poco. Nel dubbio gli ho sorriso, ha sorriso anche lui. Bene così. Ci siamo augurati buona fortuna, ero emozionato. Dopo quella partita un sacco di tifosi inglesi mi hanno scritto: ‘Vieni all’Everton! Vieni al West Ham’. Ma magari, dove devo firmare? Anche Immobile è venuto a parlarmi. Veniva da 17 rigori segnati consecutivi, io gliel’ho parato ma sulla ribattuta ha segnato. Venne a farmi i complimenti. Mi è dispiaciuto aver sempre avuto la febbre quando abbiamo affrontato l’Italia, poteva essere una bella vetrina.

 

🇲🇹 Ho avuto un momento intimo con Oblak, che mi ha fatto i complimenti per come avevo giocato. Mi ha fatto davvero piacere. Mi sono scambiato la maglia con Donnarumma nell’ultima partita contro l’Italia, ci siamo augurati buona fortuna a vicenda.

 

🇱🇮 Non parlo molto con gli altri giocatori. I miei compagni mi prendono in giro: ‘Benji non conosce neanche chi sono i calciatori in campo’. Effettivamente sono concentrato sulla partita. I ricordi più belli sono quelli dei festeggiamenti pazzi per quando pareggiamo o vinciamo. Ricordo poi un momento esilarante con Pukki contro la Finlandia. Mi ero studiato i suoi rigori: ne avevo guardati 20, e alla fine mi sono tuffato dalla parte sbagliata. A fine partita gli ho detto: ‘Pukki, mi sono visto 20 rigori e mi hai segnato comunque!’.

 

🇬🇮 Dopo la partita contro la Danimarca, Kasper Schmeichel si è fermato per 10 minuti a parlare con me. Ci siamo scambiati la maglia e mi ha augurato buona fortuna. Ho pure la maglia di Sommer, ma non sono uno che va a chiederla.

 

🇦🇩 Il portiere di Andorra viene bombardato di tiri. L’allenatore dei portieri del Portogallo, al termine di una gara, venne da me dicendomi di essere orgoglioso e di non pensare al risultato. In una partita contro i portoghesi, riuscirono a segnarci solo alla fine e finì 0-2. Ronaldo era nervoso perché non riusciva a segnare e gli dissi: ‘Dai, sereno. Ne hai fatti così tanti e ne farai ancora. Se per un giorno non segni, non è un problema!’.

Quinta domanda: il giocatore più forte che hai affrontato?

🇸🇲 Contro la Polonia fissavo Lewandowski, è un mio pallino. A un certo punto lui ha iniziato a fissare me: nel dubbio ho fatto tre passi indietro. Poi gli hanno dato la palla, mi sono tuffato e lui ha fatto lo scavetto alla Ozil. Lui sa dove posizionarsi, come iniziare l’azione e come muoversi. Sa già come si muoverà la difesa avversaria, è incredibile. Ricordo anche a San Marino con 2000 tifosi inglesi. Mi ero studiato tutti i rigori di Harry Kane: con il Tottenham, con l’Inghilterra, nei big-match. Calciava sempre angolato, sotto l’incrocio. E poi arriva… e calcia centrale. Ma come? Tiri un rigore centrale al Serravalle Stadium contro San Marino?!

 

🇲🇹 Modric su tutti: una facilità di tiro e di passaggio incredibile. Ma potrei citarne vari: anche Ilicic e Morata sono stati di un altro livello. A essere sincero, recentemente nessuno dell’Italia mi ha impressionato. Nessuno che fosse al livello di tanti grandi giocatori che ho affrontato. Soltanto Politano mi ha colpito per la velocità d’esecuzione e il dribbling.

 

🇱🇮 A livello di squadra: Italia, Portogallo e Germania. Come giocatore, sicuramente Cristiano Ronaldo.

 

🇬🇮 Quello che mi ha colpito di più è stato Sorloth della Norvegia. Vedevo la difficoltà dei miei difensori nell’affrontarlo.

 

🇦🇩 Cristiano, Lewandowski, Griezmann e Mbappé. Uno che mi ha sorpreso per la sua bravura è Arda Turan.

 

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