Ciro Immobile, l’abbonamento pagato e il provino al Milan. E quella promessa: «Prendimi al fantacalcio»

by Giacomo Brunetti

 

di Giacomo Brunetti

Ciro Immobile ha segnato fino a ora più gol di 6 squadre di Serie A. Più del Milan e del Genoa, per intendersi. È il protagonista senza copertine del campionato: dietro alla risposta colpo su colpo dell’Inter alla Juventus, dietro ai casi della domenica. Ciro c’è e risponde sempre presente. Quattordici reti in 12 partite, la Lazio si è aggrappata a lui anche stavolta.

La sliding door milanese e la ferrovia

Fa gongolare tutti, dalle Alpi alla Sicilia, passando per l’Olimpico. Anche chi lo ha preso al fantacalcio. Nell’estate 2018 era stato lui a proporsi in vista dell’asta: «Se mi hai preso l’anno scorso, venditi pure un rene… altrimenti, lascia perdere», un Immobile è per sempre. Se la gode nella sua villa vicino allo stadio in cui la domenica fa faville, un impianto ben più illustre del campetto dei salesiani di Torre Annunziata dove ha tirato i primi passi. La Campania, la sua casa, quella che quando chiamò il Milan non ebbe il coraggio di lasciare: aveva 10 anni e il provino a Milano era andato bene, avrebbe dovuto prendere la residenza a Milano per firmare ma i genitori rifiutarono. Le giovanili del Sorrento – dove il presidente per farlo allenare gli paga l’abbonamento alla Circumvesuviana – e nel 2007 il passaggio alla Juventus per 70mila euro fomentato dal padre Antonio, attaccante in categorie minori e una vita nel settore ferroviario. Merito di Massimo Filardi, osservatore bianconero che appena lo vide chiamò subito Ciro Ferrara per battere la concorrenza della Sampdoria.

Da Zeman alla Renania

Il gol è sempre stato nel suo sangue, tanto che la stagione al Pescara è rimasta nell’immaginario collettivo. Come canta Tiziano Ferro, il suo autore preferito, «potremmo ritornare». E infatti Ciro torna presto. Una parentesi al Borussia Dortmund, dove la gente era fredda e «in otto mesi i miei compagni non mi hanno mai invitato a cena fuori».

Il mondo si è capovolto: rete numero 100 con la maglia della Lazio. A Pescara, ha raccontato Marco Verratti, «Zeman gli diceva sempre che, nonostante i gol, era la rovina della squadra». A fine stagione, i centri furono ventotto. È stato definito da Rivista Undici come «uno degli attaccanti più efficaci negli ultimi anni». In ritiro con la Nazionale ha incontrato Gli Autogol prima di partecipare al 9-1 da record contro l’Armenia: «Mi scrivono in tantissimi per il fantacalcio, ma non posso scusarmi se vi segno contro!».

Ciro Immobile «sei da Pallone d’Oro»

Le incoronazioni non stanno mancando. Non ultimo il compagno di squadra Francesco Acerbi, che a Coverciano ha dichiarato: «Segnare ancora un sacco di gol è nella sua indole e lo sta dimostrando nella Lazio: andando avanti così sarebbe da Pallone d’Oro». Con i primi guadagni, quando la sua vita è cambiata, ha comprato una nuova casa alla madre: «Da piccolo le avevo promesso che avrei fatto il calciatore e le avrei regalato una abitazione con piscina». I suoi genitori hanno fatto molti sacrifici per permettergli di spiccare il volo, ma su una cosa non hanno mai transatto: la scuola. Quando Ciro Immobile prendeva un brutto voto, niente allenamenti. Studiava per diventare un goleador.

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