Ciurria: «Ecco i segreti del mio Monza. La Nazionale? Tutti la sognano»

by Redazione Cronache
Ciurria

«Sto alla grande. Il sogno Nazionale ce l’hanno tutti i bimbi che giocano a calcio, però ora sono concentrato sul campionato. 

La cena dopo la vittoria sulla Juve? Ancora non l’abbiamo fatta, ma il mister ha detto che paga lui». È un Patrick Ciurria, trequartista o attaccante di 27 anni, entusiasta per il momento che stanno vivendo lui e il suo Monza quello che si presenta ai microfoni del canale Twitch di Cronache di spogliatoio.

«Come campionato, ovviamente, è un altro sport rispetto a Serie B e C, altra qualità e altra intensità» dice a proposito del cambiamento avvertito alla sua prima stagione in A. «Sono contento di giocare e spero di poter continuare a far bene. Posso ricoprire più ruoli, nella posizione di trequartista ci sono nato, ma sto migliorando anche come esterno di centrocampo».

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Il cammino del Monza

L’unico segreto del Monza, ci spiega, «è che c’è un’alchimia bellissima, siamo un grande gruppo con un mix importante, da Galliani a Palladino. La ricetta è questa qui. Galliani l’ho sentito dopo il gol alla Juve e si è congratulato con me. Quando leggo il suo nome sul cellulare non mi sembra vero. Lui è un esempio, dopo quello che lui e il pres Berlusca hanno vinto. Segue sempre la squadra, cena con noi, è sempre positivo». Anche avere davanti Berlusconi, confida, è «un’emozione indescrivibile, è bello averlo conosciuto. In ritiro contro il Cittadella abbiamo vinto un’amichevole in 9 contro 11 e mi ha fatto i complimenti davanti a tutti: quel gesto mi rimarrà dentro».

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E quello di Patrick Ciurria

Arrivare dov’è oggi non è stato né facile, né breve. «Ho fatto tanta gavetta, tutte le categorie dai dilettanti in su» ricorda. Prima la Serie B con lo Spezia, dopo è rimasto tra Lega Pro e Serie C con Südtirol, Siena e Pordenone, con cui è tornato in cadetteria. Infine, la promozione con i brianzoli. «Ho sempre avuto il sogno di fare il calciatore professionista. Bisogna essere nel posto giusto al momento giusto, poi l’importante è fare con passione quello che si ama». Poi ci chiarisce l’origine del soprannome ‘Fante’, ‘ragazzo’ in spezzino: «A la Spezia a 18 anni ho esordito in prima squadra e ancora oggi me lo porto dietro».

I compagni di squadra

Chi fa più scherzi al Monza? «Direi Birindelli, è un giocherellone ci intrattiene ed è uno dei più simpatici»

Il miglior compagno di stanza in ritiro? «Machin, è appassionato di videogame come me, questo ci accomuna».

Il più pigro? «Non c’è, ma Dany Mota è quello a cui piace dormire di più, lo farebbe sempre. Quando l’arbitro fischia poi si attiva ed è un giocatore fortissimo».

Con chi andare in vacanza? «Con Colpani mi trovo bene, è molto alla mano e un po’ timido e introverso. Ha valori che nel calcio non si trovano spesso».

«Se mi convocano in Nazionale? Beh, faccio post con la C di Cronache di spogliatoio», ci promette.