Cole Palmer ha rinnegato il proprio passato per giocare nel Chelsea

by Lorenzo Lombardi

Una partita pirotecnica, quasi surreale. Un manifesto di quello che è la Premier League, in tutto il suo splendore. Entusiasmo alle stelle, agonismo clamoroso e ribaltamenti continui, da una parte e dall’altra. Il tutto accompagnato dalla meravigliosa pioggia inglese. Chelsea-Manchester City è stata tutto questo, e non solo. Una singola partita che conteneva diverse storie, nella storia: dalla rinascita di Raheem Sterling, al passato di Kovacic fino a Cole Palmer. Perché è passato tutto, o quasi, dai suoi piedi. Glaciale dal dischetto, undici metri che contenevano dodici anni, quelli che il giovane Cole ha passato nel settore giovanile del Manchester City, per segnare il definitivo 4-4.

La scelta di Palmer

Il suo è stato un gol pesante che rispecchia tutto il coraggio e la personalità dimostrate sin qui da Cole Palmer. Protagonista di un ottimo inizio di stagione, sta trovando continuità e fiducia nel progetto del Chelsea, che lui stesso ha scelto di ‘sposare’ in estate. 11 presenze, 4 reti e 4 assist con la maglia dei Blues. In pochi mesi è entrato nei meccanismi della squadra di Pochettino, che ora non può più farne a meno. Lo stesso allenatore si è detto molto soddisfatto del suo percorso sin qui: «Palmer è arrivato l’ultimo giorno di mercato ma gioca come se fosse qui da 10 anni, dimostrando carattere e personalità».

Ha trascorso 12 anni di carriera, e di vita, con la maglia del Manchester City. È arrivato fino alla prima squadra, dove in estate era stato addirittura protagonista di due gol pesanti e, data la partenza di Mahrez, sembrava essere destinato a ricavarsi il suo spazio. Cole però non ne ha voluto sapere ed è stato categorico, anche con Pep Guardiola, riguardo al trasferimento al Chelsea. «Mi sarebbe piaciuto farlo rimanere, ma Cole ha preferito andare via». Pep è uno che raramente sbaglia in quanto a talenti e sicuramente ora si starà mordendo le mani.

Insieme all’altro ex City Raheem Sterling, anche lui protagonista di un’ottima partita contro i Citizens, è stato il vero catalizzatore creativo delle azioni del Chelsea fin qui. Palmer è il leader in Premier League per passaggi completati in area di rigore avversaria (4,2 a partita) e riesce a creare 4,5 occasioni di tiro ogni 90 minuti. Anche a livello di passaggi chiave (2,32) e Expected Assist (0,33) è uno dei migliori della squadra.

Come gioca Palmer?

«Juan Mata? No Palmer è più simile a Di Maria. Il suo fisico e il modo in cui si muove lo ricordano molto». Paragone importante quello sollevato da Mauricio Pochettino in conferenza stampa. Ma quello che sta mettendo in mostra Palmer è merce rara. Sembrava perfetto per sostituire Mahrez sulla fascia destra del City. Invece contro tutti i pronostici ha scelto il Chelsea e un ruolo più centrale, nel vero senso del termine. Anche la sua heatmap lo testimonia: nei meccanismi di Pochettino parte largo a destra, ma spesso trova spazio e campo da attaccare alle spalle dei centrocampisti avversari.

«È un playmaker in grado di connettere l’intera squadra e di farci giocare meglio, e sta dimostrando di non sentire la pressione». Così l’allenatore argentino ha riassunto l’impatto dell’ex City, che ora si gode il ‘suo’ Chelsea. Ha già fatto breccia nel cuore dei tifosi, anche grazie ai 4 rigori realizzati in maniera impeccabile.

Il Chelsea sembra essere rinato, o meglio, tornato. Il potenziale di questa squadra non è mai stato messo in discussione e ora i talenti che ne compongono la rosa sembrano determinati e pronti a prendersi ciò che gli spetta. Dopo i tanti milioni spesi, per acquistare i migliori prospetti (spesso i più chiacchierati del momento), è curioso che a guidare il reparto offensivo sia il giovane Cole Palmer, arrivato sotto traccia e all’ultimo giorno di mercato.