Come avrebbe giocato il Pescara senza vendere i suoi campioni

by Lorenzo Lombardi
pescara campioni

I recenti playoff di Serie B sono stati una ventata d’aria fresca per il nostro movimento calcistico. Squadre blasonate e che negli anni passati hanno caratterizzato le serie maggiori, sono tornate a fare la voce grossa, tornando, anche grazie a uomini del calibro di Zeman e Delio Rossi, a far appassionare tanta gente. Nel clima afoso di giugno, siamo tornati a vedere stadi gremiti e coreografie spettacolari, come non si vedeva da anni: per le semifinali, giocate in contemporanea, a Cesena hanno assistito 15 mila persone, mentre a Pescara erano più di 20 mila. Numeri pazzeschi arrivati, soprattutto nel caso degli abruzzesi, grazie al ritorno di una figura storica che ha saputo gestire al meglio un gruppo di giovani ragazzi, regalando al pubblico uno splendido percorso, infrantosi solo ai calci di rigore contro il Foggia. Lo stadio adriatico, conciato a festa, ha riportato a galla i tempi in cui Insigne, Verratti e Immobile facevano impazzire le difese avversarie; negli anni oltre ai tre ‘scugnizzi’ si sono alternati altri ottimi giocatori, che si sono però affermati altrove. Noi ci siamo immaginati un’ipotetica formazione, che schiera in campo i migliori calciatori che hanno vestito la maglia biancoazzurra, e che avrebbe potuto fare le fortune del ‘delfino’.

PORTIERE: PERIN

Ancora giovanissimo, Mattia Perin ha disputato il suo primo campionato di Serie A a Pescara. Ventenne, subito titolare. Disputa 27 partite in cui, a sprazzi, fa vedere che ci sa davvero fare. Nonostante una stagione di squadra complessivamente deludente, questa stagione gli è valsa il passaggio al Genoa, dove si affermerà e rimarrà per quattro anni. A Genoa è diventato un vero leader, tanto da guadagnarsi un posto in Nazionale e il passaggio alla Juventus.

TERZINO DESTRO: CAPUANO

Pescarese di nascita, è stato uno dei principali artefici della promozione in Serie A del suo Pescara nella stagione 2011/12. Difensore duttile, difensore centrale o terzino, complessivamente vanta più di 90 partite con la maglia pescarese. Abile nei contrasti e nel gioco aereo, oltre che negli anticipi.

DIFENSORE CENTRALE: SALOMON

Per anni perno della nazionale polacca. La Sampdoria lo acquista a titolo definitivo dal Milan nel 2014, ma in Liguria non trova spazio. Le sue buone qualità fisiche abbinate a un’eccellente visione di gioco spingono il Pescara a puntare su di lui… che intuizione!

DIFENSORE CENTRALE: ROMAGNOLI

Ragazzo posato, intelligente, timido, Simone cresce con la maglia rossonera del Milan e fa tutta la trafila delle giovanili, ma non trova spazio in prima squadra. L’unico a credere in lui è Zdenek Zeman che, dopo averlo allenato a Foggia, lo ritrova nel 2011 a Pescara. Negli anni successivi si è affermato come leader di diversi spogliatoi importanti di Serie B e A.

TERZINO SINISTRO: BIRAGHI

Grande spinta, ottima corsa e un mancino più che educato, coniugate con uno spirito dotato di una grande foga agonistica. Approdato nella provincia abruzzese nel 2016 e memore del suo esordio in Champions League, avvenuto con l’Inter di Benitez nel lontano 2010 nella sfida vinta dai nerazzurri contro il Twente. A Pescara disputa un’ottima stagione, che lo rilancia in Serie A. Oggi è il capitano della Fiorentina di Italiano, che in questa stagione ha stupito tutti.

MEDIANO: VERRATTI

Senza ombra di dubbio è il calciatore di spicco nell’undici titolare, nonché uno dei più forti e completi al mondo. Di statura minuta è dotato di ottimo palleggio, abilità che gli consente di dettare i tempi di gioco ed impostare l’azione. Il contratto plurimilionario offertogli dal Paris Saint Germain e i conseguenti titoli in patria lo hanno fatto imposto nell’olimpo del calcio europeo. La conquista di traguardi importanti con la squadra della sua città natale però rimarrà un risultato storico.

MEZZALA DESTRA: CRISTANTE

Probabilmente uno dei più grandi rimpianti del Milan. Nel settembre del 2014, dopo avergli dato poco spazio, la società rossonera decide di cederlo a titolo definitivo al Benfica per sei milioni di euro. Due anni dopo il Pescara riesce a riportarlo in Serie A: oggi il suo valore si è più che quadruplicato. Quantità e qualità in mezzo al campo. Oggi pedina inamovibile del centrocampo romanista, con Jose Mourinho che stravede per lui.

MEZZALA SINISTRA: TORREIRA

Uruguayano di quelli tosti, un recuperatore di palloni dal moto perpetuo, riesce a unire il lavoro sporco da incontrista ai compiti più sottili di regia. Tutte le azioni offensive passano per i suoi piedi. I tre anni pescaresi sono stati il preludio a una grande carriera, passata per squadre del calibro di Arsenal, Atletico Madrid e Galatasaray.

TREQUARTISTA: INSIGNE

Partenopeo doc, originario di Fratta Maggiore. Nel 2006, a 15 anni compiuti, entra a far parte del settore giovanile del Napoli, che lo acquista dall’Olimpia Sant’Arpino per la cifra di 1500 euro. Nel 2011 passa a titolo temporaneo a Pescara, che nel suo contratto inserisce un diritto di recompra. Da quel momento la sua stella inizia a brillare: è la consacrazione nel calcio che conta, secondo nella classifica dei marcatori stagionali della squadra. Impossibile immaginare il Pescara senza le sue giocate e i suoi gol.

ATTACCANTE: LAPADULA

Rabbia agonistica fuori dal comune. Centravanti dinamico con un piede sinistro dal tiro impressionante, che sa anche interpretare il ruolo di esterno destro o sinistro. Il tuttofare del reparto offensivo pescarese. In questa stagione ha guidato, da capitano, il Cagliari alla conquista dei playoff di Serie B.

ATTACCANTE: IMMOBILE

Bomber di razza: approdato a Pescara, Immobile segna la sua prima rete con gli abruzzesi al debutto in campionato contro il Verona. Da allora in poi una media-gol impressionante: 28 reti in 37 presenze in una stagione di B. Con il suo compagno di reparto e grande amico, Lorenzo Insigne, si profila una coppia d’attacco stellare, in grado di far sognare il popolo abruzzese. Oggi è il re dei marcatori laziali, ed è anche il 16°esimo marcatore di sempre in A con ben 170 reti.