Conte: «Il Real penso non pianga le assenze. I discorsi della stampa mi fanno sorridere»

by Redazione Cronache
conte

 

Ecco le parole di Antonio Conte in vista del match di Champions League tra Inter e Real Madrid.

REAL MADRID – «Dovremo fare una grande partita, non abbiamo molte vie di scampo. Lo abbiamo dimostrato all’andata, magari migliorando alcuni aspetti e situazioni: ce la possiamo giocare benissimo. Umiltà, concentrazione: bisogna vincere questa partita».

SALTO – «Sicuramente va fatto un salto di qualità, anche perché ci si aspetta moltissimo da noi. Ma questo salto ancora non c’è stato. Le chiacchiere stanno a zero e noi dobbiamo fare i fatti. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità: da me, passando per i giocatori, fino al club. Se ancora non c’è stato questo scatto, bisogna rivedere qualcosa».

APPROCCIO – «Spesso e volentieri l’anno scorso partivamo forte, con la giusta cattiveria. Quest’anno molte squadre ci affrontano più abbottonate, più chiuse. Ci vuole più pazienza. Infatti il nostro possesso palla è aumentato tantissimo. Al tempo stesso, stiamo concedendo qualcosa in più, forse troppo. Se vogliamo essere competitivi, dobbiamo alzare tutto: attenzione, concentrazione, cattiveria agonistica, fame».

ASSENZE – «Non penso che il Real Madrid possa piangere da questo punto di vista. Hanno una rosa completa, sono tutti giocatori da Real  Madrid. Pensare che la stampa parli di assenze nel Real, mi fa un po’ sorridere».

In conferenza anche il portiere e capitano dei nerazzurri Samir Handanovic, queste le sue parole.

BILANCIO – «Mancano ancora tre partite, poi faremo le nostre valutazioni. Ma se guardo indietro alle tre che abbiamo giocato, credo che possiamo recriminare più di tanti altri».

DIFESA – «Quando prendi tanti gol, c’è sempre da preoccuparsi. Però poi devi anche valutare come si subisce gol, i vari momenti, ci sono tanti aspetti. Per ora subiamo molti gol per nostre disattenzioni, nostri errori, o da ripartenza dell’avversario. Ricordo pochi gol subiti per bravura degli altri. Sono tutte situazioni migliorabili, ma allo stesso tempo c’è preoccupazione, guardando ai numeri che non sono come vorremmo».