Coppa di Francia: ma perché ci giocano anche alcune squadre sudamericane o dei Caraibi?

by Cosimo Bartoloni

Lo scorso weekend si è giocato il 7° turno di Coppa di Francia ed è stato quello in cui ci sono stati giocati i primi match transoceanici. La scorsa settimana vi abbiamo raccontato del viaggio complessivo di più di trentamila chilometri dell’AS Pirae, squadra dell’Isola di Tahiti. Oppure quello da sedicimila chilometri dei ragazzi dell’AS Rosador, squadra della Maiotta, nell’Oceano Indiano (p.s. Entrambe hanno perso e sono state eliminate). C’è stato anche quello dell’US Thionville, che dalla Francia Metropolitana ha viaggiato fino in Nuova Caledonia (Oceano Pacifico): altri 16mila km per disputare il suo match di Coppa, vinto 4-0. Ma perché? Facciamo una brevissima lezione di storia.

L’Impero Coloniale Francese

La Francia ha avuto un grandissimo impero coloniale tra il XVII e il XX secolo, che ha avuto la sua massima espansione intorno agli anni Venti del Novecento. Poco dopo, al termine della Seconda Guerra Mondiale, i movimenti dell’anticolonialismo fecero progressivamente regredire l’espansione francese fino a oggi, in cui c’è appunto la Francia metropolitana (quella europea) e la ‘Francia d’Oltremare‘, formata dagli ultimi resti dell’ex Impero coloniale francese. Sono definiti dipartimenti, collettività o territori francesi, detti appunto d’Oltremare, e sono: la Polinesia Francese (situata nell’Oceano Pacifico Meridionale); l’arcipelago di St. Pierre et Miquelon (situato nell’Oceano Atlantico Settentrionale, vicino al Canada); l’Isola di St. Barthelemy (ai Caraibi); le Antille; la Guyana Francese in Sudamerica; il territorio di Wallis e Futuna (tre isole a Sud dell’Oceano Pacifico); la Nuova Caledonia, vicino all’Australia e le Terre Australi e Antartiche francesi, nell’Oceano Indiano e appunto Australe.

Chi partecipa alla Coppa di Francia?

Nel caso di Wallis e Futuna, non sono registrate squadre calcistiche di nessun livello. Negli altri casi, ci sono federazioni calcistiche affiliate alla Fédération Française de Football, i cui club sono quindi ammessi alla Coppa di Francia, che accoglie tutte le squadre che sono affiliate alla federcalcio nazionale fino all’ultima serie, comprese appunto quelle delle regioni d’oltremare. Nessuno escluso. I primi turni sono una specie di playoff regionali, ognuna delle quali ha un numero prestabilito di squadre che possono avanzare fino alla fase in finale, in base al numero di squadre iscritte. Esempio: in Toscana ci sono più squadre iscritte della Valle d’Aosta, per ragioni logistiche, per cui – immaginandosi una Coppa Italia in stile Coppa di Francia – ci saranno più squadre toscane all’8° turno rispetto alle squadra valdostane.

Dal Sudamerica in Francia per giocare la Coppa

Arriviamo alla curiosità dei viaggi. Se le squadre delle regioni d’Oltremare passano i playoff e si qualificano, dovranno fare viaggi transoceanici per giocare i turni nazionali. Fortuna che la Coppa di Francia si gioca tutta a partite secche, senza andata e ritorno, sennò vi immaginate la fatica. E i soldi per finanziare i viaggi… anzi, no.

Paga la Federcalcio

Siccome le squadre d’Oltremare sono tutte squadre che non hanno la licenza da club professionistico, si tratta di club dilettantistici che – vi potrete immaginare – hanno entrate e budget ridotti. Per questo, i viaggi transoceanici sono pagati dalla Federcalcio francese, che oltre a quello paga anche vitto e alloggio per sedici calciatori della rosa più quattro membri dello staff. Ma non è tutto. Prima del settimo turno, la Federcalcio francese invia una mail a tutti i club della Francia Metropolitana qualificati, per chiedere se ci sono dei club volontari a fare il percorso inverso: è questo il caso dell’US Thionville, club della regione della Mosella che si è reso disponibile per andare a giocare in Nuova Caledonia e infatti sabato ha giocato lì. Anche in questo caso, è la Federcalcio che paga viaggio, vitto e alloggio.

Questo per spiegarvi un po’ perché ogni tanto sentite che una squadra dell’Oceano Indiano o Sudamericana è andata a giocare un match di Coppa di Francia o perché un’altra ha fatto 32mila km di viaggio andata e ritorno per giocarci il 7° turno. È giusto fare un po’ di chiarezza sul regolamento di una competizione che regala sempre tante gioie e storie particolari, di club dilettantistici di divisioni bassissime affrontare il PSG, l’OM o il Monaco. Un po’ come se il Centro Storico Lebowski (la squadra dei tifosi di Promozione toscana) andasse a giocare a San Siro contro l’Inter. Che spettacolo sarebbe.

Ecco, in Francia queste cose succedono ogni anno, quasi sempre. Gli squadroni di Ligue 1 entreranno in scena ai trentaduesimi di finale, previsti per il primo weekend del 2024. Magari in quella settimana vi raccontiamo alcuni degli exploit più clamorosi che i dilettanti hanno fatto: pensate, c’è chi è arrivato in finale. Immaginatevi il Lebowski all’Olimpico. Shh, no spoiler. Ne riparleremo più avanti.