Parallelamente agli Europei, la Copa América in Sudamerica sta regalando emozioni a milioni di tifosi. Il calibro delle squadre non è certo indifferente, e basta vedere qualche partita di questa splendida competizione per desiderare che i Mondiali arrivino in fretta. Mentre qua in Europa gli occhi sono tutti puntati sulle future sfide Italia-Spagna e Inghilterra-Danimarca, in Sudamerica l’attesa è la stessa, ma le protagoniste sono diverse: martedì e mercoledì notte si giocheranno Brasile-Perù e Argentina-Colombia. Le due vincitrici si daranno appuntamento domenica 11 alle 2 di notte (orario italiano) allo Stadio Maracanã. Le sorprese, fino ad ora, non sono mancate. Il Perù, grazie anche ad uno strepitoso Lapadula, è riuscito a eliminare il Paraguay in una sfida all’ultimo sangue terminata ai calci di rigore. La Colombia, sempre ai calci di rigore, ha eliminato l’Uruguay favorita per il raggiungimento delle semifinali. Insomma, così come accaduto fino ad ora agli Europei, anche la Copa América sta dando prova del fatto che le sorprese sono sempre dietro l’angolo, che essere favoriti per il passaggio del turno conta poco o nulla. Cosa possiamo aspettarci, dunque, dalle semifinali di questa fantastica Copa América?
Brasile – Perù
Cominciamo dalla prima semifinale, Brasile-Perù. La Seleção parte certamente come favorita, viste le strepitose performance messe in campo dai ragazzi di Bacchi. I verdeoro sono la squadra che fino ad ora ha realizzato più gol, ossia 11. Anche in termini di assist la Nazionale brasiliana non scherza: Neymar e Richarlison sono i due giocatori ad averne effettuati di più nella competizione assieme a Messi, 2 ciascuno. La squadra di Bacchi insiste, viste le caratteristiche dei suoi giocatori, sul puntare l’uomo. La Seleção è infatti la squadra che ha tentato più dribbling fino ad ora, 143 per la precisione. Questa tecnica si è rivelata fin qui più che efficace, visto che ha concesso ai verdeoro di essere la seconda squadra per numero di tiri nel torneo (52, solo l’Uruguay ha fatto meglio con 60). Il percorso del Brasile è stato quasi impeccabile: 10 punti in 4 partite e primato nel girone, poi passaggio dei quarti ai danni del Cile grazie ad un gol dell’ex-Milan Lucas Paquetá. Attenzione, però, a non sottovalutare eccessivamente il Perù di Ricardo Gareca. In pochi si aspettavano un percorso così lungo, ma di certo non si può dire che i risultati ottenuti dalla Blanquirroja non siano meritati. Nel loro girone gli uomini di Gareca si sono qualificati per secondi, con 7 punti in 4 partite. Le vittorie su Venezuela e Colombia sono state decisive, specie quest’ultima. Certamente i peruviani non hanno i numeri dalla loro parte: si tratta della seconda squadra per gol concessi (7) dopo la Bolivia (10). Anche in termini di gestione della sfera i dati non sono confortanti. Il Perù è infatti la terzultima squadra per possesso palla della competizione (media pari al 47.8%). Sfidare il Brasile, primo su tutte in quest’ambito con una media del 58.3% di possesso, non sarà facile. La Blanquirroja si potrà affidare però al suo bomber Lapadula, terzo in classifica marcatori dietro a Messi e al futuro avversario Neymar. Insomma, i dati sembrano pendere più a favore del Brasile, ma l’esito di questa semifinale è ancora tutto da decidere.
Argentina – Colombia
Forse, tra le due, si tratta della semifinale più attesa. L’Argentina di Leo Messi contro la Colombia di Luis Díaz, il Papu contro i suoi ex compagni Muriel e Zapata. Sarà di certo una sfida da non perdere. Anche l’Albiceleste ha totalizzato 10 punti nella fase a gironi come il Brasile, inciampando solo contro il Cile nella prima sfida. Scaloni e la sua Argentina, a differenza della Seleção, giocano di lanci lunghi. I dati lo provano, facendo dell’Albiceleste la prima squadra della competizione per attacchi in profondità (47). La differenza fino ad ora, come al solito, l’ha fatta un certo Lionel Messi. Nessuno ha realizzato più gol di lui in questa edizione della Copa América (4), e contando i due assist è il giocatore ad aver preso parte alla realizzazione di più reti nel torneo. Il numero 10 ha messo nel mirino il primo trofeo con la Nazionale, e di questo passo il raggiungimento non appare più come un miraggio. La Colombia, però, non sarà certo un avversario facile. L’Uruguay era una delle avversarie più temibili, ma una performance compatta e ordinata ha consentito ai ragazzi di Rueda di resistere fino ai tiri dal dischetto. A quel punto gli errori di Giménez e Vina sono stati fatali per la Nazionale uruguaiana, eliminando Suárez e compagni dalla competizione. Anche la Colombia predilige il lancio lungo, presentandosi come la prima del torneo in questa statistica (202 lanci lunghi in 5 partite!). La Tricolor è anche la seconda squadra per duelli difensivi vinti, ben 340, certificando la sua solidità difensiva. Anche questa sarà dunque una sfida tutta da vivere, con molte aspettative che però, come il torneo ha mostrato finora, sono facilmente ribaltabili. Chi raggiungerà la finale di Copa América? Non ci resta che scoprirlo.