di Andrea Sperti
Bastano poche parole per capire le persone e con Sinisa Mihajlovic forse non servono nemmeno quelle. Il tecnico serbo è un uomo sincero, schietto, che dice quello che pensa esattamente nel modo in cui lo pensa. Senza barriere, senza filtri, senza nessun tipo di paura o vergogna. La paura, in realtà, ha imparato a combatterla quando gli hanno diagnosticato un brutto male, di quelli che fanno tremare le gambe anche ad un duro come lui.
Negli ultimi giorni il Bologna gli ha rinnovato il contratto ed insieme hanno deciso di proseguire il loro cammino, provando a migliorare già dei buoni risultati. I felsinei, infatti, in questa stagione hanno raggiunto il 12° posto in classifica, totalizzando 41 punti, frutto di 10 vittorie, 11 pareggi e 17 sconfitte, con 51 gol fatti e 65 subiti. Ecco, ad esempio, l’ultima voce deve essere necessariamente migliorata, perché una squadra che vuole ambire all’Europa deve prendere meno gol e meno tiri in porta da parte degli avversari.
Le parole di Sinisa
Oggi Sinisa ha parlato a La Gazzetta dello Sport, lo ha fatto con il suo solito ed inimitabile stile, ossia spiegando cosa lo ha spinto a restare sulla panchina dei rossoblù anche il prossimo anno:
«Ho parlato con Saputo e con i dirigenti, remiamo tutti dalla stessa parte. C’è la volontà di confermare tutti i migliori giocatori e di coprire le caselle rimaste scoperte negli anni. Non girano soldi e vendere ora ha poco senso. Se poi dovesse arrivare una super offerta per un nostro giocatore, valuteremo. L’anno passato abbiamo messo le nostre ambizioni parzialmente da parte a causa del Covid, però la stagione è stata importante. L’obiettivo per la prossima stagione sarà scalare la classifica e finire nelle parte sinistra. Ai tifosi dico che non sono qui per scaldare la panchina, la mia permanenza è una garanzia anche per loro, vuol dire che la società ha delle ambizione. Non ho preso tempo e non ho trattato con altri club. Per me ci saremmo potuti vedere anche prima del 1° giugno, la mia permanenza al Bologna non dipendeva da altri club. Se mi avessero chiamato Inter o Juventus, non sono ipocrita, ci avrei parlato e avrei pure accettato. Qualsiasi allenatore che vi racconti il contrario, vi prende per il culo ma io non ho mai preso tempo per attendere altre proposte. Il Bologna non sarà mai un piano B per me».
Nelle ultime settimane, dopo la fine del campionato, si è parlato di Mihajlovic prima come possibile tecnico dell’Inter e poi come nuovo allenatore della Lazio. Il serbo ha un trascorso importante con entrambi i club ed è amato dai tifosi delle due squadre, ma alla fine nerazzurri e biancocelesti hanno puntato su altri tecnici e Sinisa è rimasto lì dove è riuscito ad affermarsi, in una piazza importante che respira aria e pallone e vorrebbe riassaporare i fasti di un tempo, senza dover ogni anno lottare solo per la permanenza in Serie A.
Tra mercato ed ambizioni
Adesso sarà importante capire i colpi di mercato della compagine felsinea, che dovrà essere abile a rafforzare la rosa senza privarsi dei giocatori migliori. Danilo, leader difensivo del Bologna di Mihajlovic, andrà via ed anche Tomiyasu pare destinato a salutare i rossoblù, con l’Atalanta che gli garantirebbe un ingaggio superiore e la possibilità di disputare la prossima Champions League. Lo stesso Palacio saluterà la piazza bolognese, innamorata pazza del suo attaccante di riferimento.
La società dovrà intervenire sia in difesa che in attacco, sempre che anche il centrocampo non perda qualcuno dei suoi pezzi pregiati. Schouten e Svanberg, ad esempio, piacciono a mezza Europa, ma la dirigenza rossoblù potrebbe resistere alle offerte in questa stagione, nella speranza che il prossimo anno il loro valore aumenti ancor di più. Lo stesso discorso può essere fatto anche per Orsolini e Skov Olsen, talenti in rampa di lancio che il prossimo anno potranno essere determinanti in Serie A.
Ora è il momento di pianificare il futuro, compiere delle scelte difficile e coraggiose e pensare al domani senza timore. Sinisa Mihajlovic ha in mente solo un obiettivo: crescere insieme al suo Bologna.