La tripla retrocessione del Como nei primi anni Duemila

by Redazione Cronache
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Penultimo in classifica con 25 punti in 36 partite e una permanente incapacità di vincere, con solo 4 successi e addirittura 13 pareggi. Tre anche nelle ultime 5 partite, mentre risultati diversi avrebbero permesso di sperare fino all’ultimo nella salvezza. Soprattutto nella gara interna del 18 aprile contro la Spal, quando il Crotone è stato raggiunto all’86’ da Pepito Rossi. Inutile, invece, l’ultima vittoria contro la Cremonese per evitare la matematica retrocessione in C, la seconda consecutiva dopo quella della passata stagione dalla A alla B, con due giornate d’anticipo.

Clamorosa perché la società del patron Vrenna da tredici stagioni, di cui 10 tra i cadetti, si divideva nei primi due campionati italiani. L’ultima esperienza in Lega Pro risale al 2009/10. Prima del Crotone, a incappare in una doppia retrocessione era stato il Como di Preziosi tra il 2002 e il 2004, che poi ha fatto pure peggio. Qui, invece, alcune delle più clamorose della storia.

Dal Como al Crotone: la tripla retrocessione

Chiaramente stiamo parlando di retrocessioni sportive, ottenute sul campo a suon di sconfitte. Non dei casi legati a illeciti sportivi o fallimenti societari (come ad esempio Perugia 2004/05, Messina 2007/08, Lecce 2011/12 e Catania 2014/15). L’ultima squadra a scivolare dalla A alla C in 24 mesi era stato il Como, sceso in B nel 2002/03 e in C nella stagione successiva. Nella prima annata la squadra allenata da Loris Dominissini, poi sostituito da Eugenio Fascetti a partire dalla 12esima giornata, chiuse al 17esimo posto in Serie A. Migliori marcatori Nicola Amoroso e Fabio Pecchia (oggi tecnico della Cremonese), entrambi con 6 gol.

Il campionato successivo inizia sempre con Fascetti in panchina, ma le cose non migliorano e il Como finisce all’ultimo posto della serie cadetta, venendo retrocesso in C1. In rosa c’era anche un giovane Stephen Makinwa. A un certo punto Roberto Galia prende il posto di Fascetti mentre già all’inizio dell’annata, nell’ottobre del 2003 Enrico Preziosi, prossimo ad acquistare il Genoa, cede il Como ad Aleardo Dall’Oglio con un accordo che prevede anche l’opzione di riscatto a favore dello stesso Preziosi, che non la eserciterà mai. Venuta meno la solidità economica, per il club lombardo inizia un periodo complesso che porterà al fallimento di fine 2004 e anche ad alcuni guai giudiziari.

Quell’annata, 2004/05, culminerà addirittura con la tripla retrocessione consecutiva, stavolta in C2,  dopo aver perso i playout contro il Novara. Ma a quel punto la crisi finanziaria costringe i lariani, per la prima volta dal 1938, a restare fuori dai campionati professionistici iscrivendosi alla Serie D. Oggi il Como è tornato in B, festeggiando la promozione del 2021 e centrando una tranquilla salvezza. Soprattutto, ha una solida proprietà: la Sent Entertainment, società con sede a Londra di cui fa parte anche il miliardario indonesiano Robert Hartono.