L’Inghilterra ha finalmente trovato il numero 6 ideale da affiancare a Declan Rice? Forse è un po’ troppo presto per dirlo, ma certamente le ultime prestazioni di Elliot Anderson con la maglia della Nazionale inglese fanno dormire sonni tranquilli a Thomas Tuchel. E pensare che fino a settembre il centrocampista del Forest non aveva ancora esordito in Nazionale maggiore.
Lo ha confermato anche il ct dell’Inghilterra qualche ora fa: «A centrocampo Anderson e Rice sono in vantaggio su tutti gli altri». Elliot, che viaggia spedito verso il Mondiale da titolare, oggi è uno dei migliori centrocampisti della Premier. Non lo diciamo noi, lo dicono – e anche molto chiaramente – i numeri: tra i centrocampisti, Anderson è il migliore del campionato in più categorie.

«Al momento Anderson è uno dei migliori centrocampisti della Premier. merita di essere convocato e di giocare titolare»
Thomas Tuchel
From Newcastle, with love
Ecco, ma da dove spunta Elliot Anderson? Se non seguite con costanza la Premier, è una domanda del tutto legittima. Il classe 2002 è nato a Whitley Bay, una cittadina di quasi 40mila abitanti nella contea di Tyne and Wear, il cui capoluogo è Newcastle. E proprio i Magpies sono la squadra del cuore di Anderson, quella che tifa fin da piccolo. Per merito del nonno Geoff, calciatore del Newcastle negli anni Sessanta prima che un infortunio gli tronchi bruscamente la carriera. Gli idoli del giovane Elliot? Yohan Cabaye e Andy Carroll.
Le tappe di Anderson
Il Newcastle non è solo la squadra del cuore di Anderson, ma anche quella che lo accoglie nel settore giovanile a 8 anni. Un’emoziona unica per un bambino che ha sempre sognato di indossare i colori dei Magpies. Nel 2019 firma il suo primo contratto da pro e nel gennaio 2021 debutta in prima squadra contro l’Arsenal in FA Cup. Nel gennaio 2022 il prestito in League Two, al Bristol Rovers: gioca 22 partite, segna 8 gol, serve 5 assist e torna a Newcastle cresciuto e migliorato. Rimane altre due stagioni nei Magpies, poi – anche per non sforare le norme di redditività e sostenibilità (PSR) della Premier – viene ceduto al Nottingham per circa 40 milioni di euro.
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Al Forest cambia definitivamente marcia e mette in mostra tutte le sue caratteristiche: ha un fisico possente, è molto mobile nel gioco, ama passare il pallone e rompere le linee avversarie, ma gli piace molto anche difendere e andare a contrasto con l’avversario.
La sua versatilità gli ha permesso di adattarsi a tutti gli stili di gioco degli ultimi allenatori avuti al Nottingham: il calcio in ripartenza di Espírito Santo, il gioco posizionale di Postecoglou e quello più reattivo di Dyche.
Geordie Maradona
Ormai da 4 anni, il soprannome di Anderson è ‘Geordie Maradona’. Tutto risale al prestito in League Two: Joey Barton – sì, proprio lui -, all’epoca allenatore del Bristol, lo chiamò così per sottolinearne il talento e l’abilità tecnica. Da quel momento, anche i tifosi del club inglese iniziarono a chiamarlo in quel modo dedicandogli anche un coro che recentemente è stato ripreso anche dal pubblico di Nottingham. Il termine ‘Geordie’ si riferisce a chi è originario della contea di Newcastle.
Inghilterra o Scozia?
Anderson è nato in Inghilterra, ma ha anche la cittadinanza scozzese perché sua nonna è nata a Glasgow. Ed è proprio la nazionale scozzese ad averlo convocato per prima e dargli fiducia: u16, u17, u18 e infine u21. Nel 2023 viene chiamato anche in nazionale maggiore, ma non esordisce; successivamente decide di rappresentare l’Inghilterra e nell’agosto 2024 risponde alla convocazione dell’u21.
Il resto è storia nota: in estate vince da protagonista l’Europeo di categoria, a settembre viene chiamato da Tuchel per la prima volta e in meno di due mesi diventa un punto fermo dell’Inghilterra. A 22 anni, il futuro è tutto dalla sua parte.
