Dal «no» al Fenerbahçe a punto fermo di Allegri: Pavlović si è preso il Milan

by Cesare Ragionieri

Il miglior attacco è la difesa. Lo sa bene il Milan di Massimiliano Allegri, che ha subito 7 gol nelle prime 10 partite di campionato – non accadeva dal 2008/09 – e ha battuto la capolista Roma proprio con il gol di un difensore. Strahinja Pavlović è diventato in poco tempo un giocatore inamovibile per l’allenatore rossonero e la rete ai giallorossi ne è solo la certificazione.

Imprescindibile

I numeri sono tutti dalla sua parte: finora Pavlović ha giocato tutte le partite del Milan in stagione. 10 in Serie A e 2 in Coppa Italia, per un totale di 1002’ in campo su 1080’. Ha già segnato 2 gol in campionato – eguagliando così il dato della passata stagione – e ha aggiunto anche un assist contro la Fiorentina. Ma non è assolutamente finita qua.

Un nuovo Pavlović

L’arrivo di Allegri e il passaggio alla difesa a 3 sono stati elementi cruciali nella crescita di Pavlović. Da braccetto di sinistra, come ha raccontato al fischio finale, il serbo ha più libertà di sganciarsi e seguire l’azione.

Il gol alla Roma lo dimostra: il Milan recupera palla nei pressi della propria area di rigore e Pavlović, che in quel momento sta marcando Mancini all’interno dei 16 metri, riparte a 100 all’ora verso la porta di Svilar.

Leão fa il resto e gli serve un pallone che l’ex difensore del Salisburgo deve solo mettere dentro.

La svolta con Max

Proprio il rapporto con Allegri sembra essere la chiave della svolta di Pavlović. In conferenza stampa, il difensore ne ha parlato così: «Il mister mi ha migliorato come giocatore e ci ha migliorato come squadra. È il mio miglior momento in Italia, la Serie A è molto difficile rispetto agli altri campionati».

LEGGI ANCHE – L’Antiguoko sta dominando il calcio europeo

E ancora: «Qua c’è molta tattica, il mio primo anno non è stato semplice. Ho dovuto imparare quando correre, quando aspettare, come fare l’uno contro uno». Sembra esserci riuscito.

Il retroscena sul mercato

E pensare che l’avventura del serbo al Milan sarebbe potuta durare appena 6 mesi. A gennaio Pavlović è stato vicino all’addio: lo voleva il Fenerbahçe, ma alla fine ha deciso di restare in Italia per giocarsi le sue carte. Anche a giugno si parlava di una possibile partenza, ma Strahinja ha sempre avuto le idee chiare: «Fin dall’estate ho avuto in testa solo gli obiettivi da ottenere col Milan. Non ho mai pensato ad altro».

A Tare piaceva da tempo

Decisivo per la sua permanenza al Milan è stato anche l’arrivo di Igli Tare, da molti anni estimatore di Pavlović. Nel 2019, ai tempi della Lazio, aveva definito il suo acquisto dal Partizan Belgrado per 5,5 milioni di euro, ma l’affare naufragò sul più bello a causa di alcune anomalie cardiache durante le visite mediche.

GUARDA ANCHE – David De Gea a Cronache: «L’addio allo United, la spallata a Messi, Agueeeeero e la Fiorentina»

L’attuale ds rossonero ne parlò così un anno fa a Milannews.it: «Avevamo notato che era un giovane di grande prospettiva. Un giocatore così, nel calcio italiano dove la scuola dei difensori è la migliore del mondo, poteva crescere tantissimo e diventare un giocatore di livello».

Ci è voluto del tempo, ma alla fine Pavlović ce l’ha fatta.