Del Toro a Cronache: «Io, la Svizzera e il tatuaggio di Dybala…»

by Redazione Cronache
del toro

Danilo Del Toro ha 25 anni, gioca come trequartista in Svizzera e porta sul braccio destro un tatuaggio simile a quello di Paulo Dybala: «L’ho fatto a 18 anni, mi sono ispirato proprio a lui. È il mio giocatore preferito, anche se lascerà la “mia” Juventus…». Inizia così la chiacchierata con Del Toro, in un perfetto italiano: «Sono nato in Svizzera, l’italiano non l’ho mai studiato ma mi do da fare per tenerlo allenato». A proposito: «Sono un po’ stanco – racconta a Cronache – siamo in piena preparazione estiva». Ha cambiato squadra da poco, da Sciaffusa al Neuchâtel Xamax: «Ci alleniamo da tre settimane, ho già conosciuto i compagni». Tra cui Raphaël Nuzzolo, 38enne attaccante qui dal 2016, figlio di genitori irpini emigrati nel Canton Berna. «E ce n’è uno che forse conosci, Cavanda». Luís Pedro Cavanda, l’ex difensore della Lazio: «È arrivato da poco». Come Del Toro.

 

Del Toro, gli inizi e un autogol

Danilo Del Toro nasce nel giugno 1997: «Quando ho 4 anni, mio padre mi porta nelle giovanili a Sciaffusa. Sono piccolissimo. Il mio primo gol è … un autogol! Mio padre non voleva più portarmi, diceva che non avrei potuto amare questo sport visto che non riuscivo manco a trovare la porta giusta». In compenso oggi è un trequartista: «Ma mi piace anche giocare da ala, sulle fasce. Con gli anni non sono cresciuto male. Ho giocato in Grasshoppers e Zurigo, alla fine sono tornato allo Sciaffusa e sono riuscito a mettermi in mostra». Appunto: l’anno scorso Del Toro ha giocato il suo miglior campionato, 7 gol e 8 assist in Serie B svizzera. «Ho sofferto un po’, mi sono messo troppa pressione. Ho lavorato dal punto di vista mentale e così sono riuscito a finalizzare più facilmente le azioni». E ancora: «A Sciaffusa ho giocato due anni con Francisco Rodríguez, fratello di Ricardo Rodríguez. Mi ha insegnato molto. Lui ha molta esperienza, ha giocato all’estero, eravamo amici».

«Il gol più importante della mia vita»

«È un campionato difficilissimo, molto combattuto. Se hai visto i punti della passata stagione, i club erano lì. Potevi perdere con l’ultima o vincere con la prima, molto avvincente». Ecco la classifica: Winterthur, Schaffhausen e Aarau a 65 punti. I primi – ex squadra di Del Toro – sono promossi direttamente, i secondi vanno al playoff con Lucerna allenato da Mario Frick. Andata il 26 maggio. Finisce 2-2 e lui segna: Un giornale locale scrive: «Danilo Del Toro, nato proprio a Sciaffusa, realizza il suo gol più importante alla 134° partita che gioca». «Per il peso della partita è vero, penso sia stato il gol più importante della mia carriera, perché è uno spareggio, gara tesissima. Io ho tenuto in gioco la mia squadra. Se avessimo perso, il ritorno in trasferta sarebbe stato ancora più difficile». Tre giorni dopo c’è il ritorno, Sciaffusa k.o. 2-0. Altro anno in Serie B. Danilo Del Toro lascia dopo 6 anni e 176 partite: «Eimol Schaffhuser, für immer Schaffhuser».

 

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Svizzera, Palermo e Juventus

L’assist a Del Toro, il 26 maggio, lo fa Joaquín Ardaiz, una presenza in Serie A col Frosinone nel 2018/19: «È molto umile, ha un temperamento sudamericano. Qui ha avuto fiducia e l’anno scorso ha fatto 20 gol, eh. Velocissimo, ha un gran sinistro». Nel 4-4-2 del tecnico Andermatt, poi, con Ardaiz c’è Raúl Bobadilla: «Per la Svizzera, è un nome quasi stratosferico. Lo conoscono, eccome se lo conoscono. Se posso fare un paragone, è come se fosse Insigne in Italia, o un Matri. Ora ha 34 anni, va per i 35, con l’età alla fine non puoi giocare sempre al top ma è fortissimo». Ma come si vive il calcio tra i cantoni? «La Super League, che è la Serie A svizzera, diciamo così, è più vista perché la fanno vedere in tv. Secondo me si mostra poco la Challenge League, la Serie B svizzera. Ci sono molti giocatori di qualità, però nessuno li guarda. Non si possono mettere in mostra, è un peccato». Il prossimo anno in Challenge League giocheranno l’Aarau e il Thun, che nel 2011 batteva il Palermo di Stefano Pioli ai playoff d’Europa League. Ecco, che legame ha Del Toro con l’Italia? «Tifo Juventus. Ma non mi ci vedrei, il gioco di Allegri non è nel mio stile – ride – mi si addice più un Sassuolo, un’Atalanta, forse anche il Napoli». Mai dire mai.