Delneri: «Gasperini merita la Panchina d’Oro. Ronaldo ancora decisivo, Zapata…»

by Cesare Ragionieri

Luigi Delneri, doppio ex allenatore di Atalanta e Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. 

ATALANTA – «Paragoni con il passato? Altra dimensione, altro status: il nostro obiettivo era la salvezza, questa vale l’Europa. Da anni è lassù e difficilmente, in futuro, la vedremo in altre posizioni: rosa di qualità, dirigenza attenta in tutto e gioco meraviglioso grazie a un allenatore eccezionale».

GASPERINI – «Ha cambiato la mentalità, oggi la Dea è una big della Serie A. Vederla è divertimento: gioca uomo su uomo, all’attacco e sempre in modo aggressivo. Complimenti, Gian Piero: avresti dovuto vincere la Panchina d’Oro già nelle ultime due stagioni, di certo meriti la prossima».

CHAMPIONS – «Il bis è possibile: credo ciecamente in questa l’Atalanta. Qualificazione agli ottavi? Lo Shakhtar, inoltre a Kharkiv, è un avversario tosto. A Zagabria ha pagato l’inesperienza, nell’1-1 con il City ho visto delle ottime cose. Nei restanti 180’ non avrà nulla da perdere, perché non provarci? Nel calcio ci sta tutto».

JUVENTUS – «Se sabato pensasse di vincere in scioltezza commetterebbe un errore enorme: dovrà dare più del cento per cento. Poi, ovviamente, ha il potenziale per battere chiunque: bravo Sarri, non era semplice sostituire uno come Allegri. Sta dando la propria impronta, i giocatori sono sempre più vicini alla sua idea di calcio».

RONALDO – «Mi pare abbia risposto in nazionale (quattro gol tra Lituania e Lussemburgo, ndr). È ancora decisivo, in primis quando conta. Come in Champion.s: bianconeri tra i favoriti, la rosa è straordinaria. E Maurizio è un maestro, possono arrivare in fondo».

ZAPATA – «Insieme a Udine nel 2016-17, già allora era un giocatore di livello. Per noi era un riferimento: non vedeva la porta come oggi, ma 10 gol non furono pochi. Negli anni è diventato un attaccante completo: potente, tecnico e cattivo davanti alla porta. Nel ruolo è un top».

MURIEL – «Troppi alti e bassi in carriera, ma se sta bene fa la differenza. Ha caratteristiche speciali, pari a quelle di Gomez e Ilicic. Parliamo di un potenziale campione, a Bergamo ha tutto per consacrarsi».