La boxe, il rap, le offese al Psg: ora Digard fa magie in panchina

by Redazione Cronache
Didier Digard

Oltre al trentenne inglese Will Still, che fa l’allenatore senza patentino grazie a Football Manager, in Francia c’è un nuovo tecnico cult. Si chiama Didier Digard e ha rivitalizzato a sorpresa il Nizza. Da traghettatore, 5 vittorie – contro Montpellier (6-1) , Lilla, Lens, Marsiglia e Ajaccio – e un pari (Reims) nelle prime 6 partite. Quindi, 16 punti conquistati su 18 disponibili, 14 gol fatti e soli 2 subiti. Il Nizza sta tornando a volare, grazie a lui. Per cui in inverno la proprietà Ineos ha speso oltre 40 milioni di euro tra il burundese Ndayishimiye e Terem Moffi dai Merluzzi del Lorient, acquisto rossonero più costoso di sempre. Moffi, indeciso tra Marsiglia e Nizza, ha scelto: «È bello avere un ragazzo intelligente in rosa», commentò Digard, fomentando i tifosi. Che amano lui, e le giocate di Billal Brahimi. Insomma, in Costa Azzurra c’è un nuovo luna park.

 

 

Da Galtier allo svizzero Favre

Il 2 gennaio scorso, il Nizza perde 2-1 a Rennes ed è undicesimo in classifica. Il tecnico, lo svizzero Lucien Favre, viene esonerato. Favre era tornato in estate, dopo la partenza di Christophe Galtier direzione PSG, ma ha già allenato qui dal 2016 al 2018: arrivò dal Borussia Mönchengladbach e, grazie a Dante e soprattutto Mario Balotelli, aveva reso Les Aiglons campioni d’inverno in sei mesi. Poi crollarono, finirono terzi ma comunque si qualificarono in Champions, dopo aver peraltro battuto OM, Monaco e PSG. Favre fece così un secondo anno a Nizza, finì 8° in Ligue 1, uscì ai sedicesimi d’Europa League e lasciò il posto a Vieira. E in estate invece, dopo 4 anni, Favre è tornato all’Allianz Riviera, con tantissimi nuovi arrivi: Kasper Schmeichel, l’ex toscano Viti, Barkley e Ramsey, Pépé dall’Arsenal di Arteta, Diop e Laborde. In primavera, Galtier ha lasciato il club 5° in classifica e qualificato in Conference League. Ad agosto ci sono i preliminari: il Nizza perde 1-0 l’andata in Israele col Maccabi Tel Aviv ma vince 2-0 in Francia col gol decisivo di Beka-Beka al 113’. Disastro scampato, per il momento.

 

L’effetto Digard: 16 punti su 18

Eppure, in campionato, il Nizza non gira: 8 punti in 9 giornatedue pesanti derby persi in casa (0-3 con l’Olympique Marsiglia, 0-1 col Monaco), poi 7 partite senza sconfitta. L’ottava è la gara del 2 gennaio scorso, a Rennes. Favre schiera un 5-4-1, perde la partita 2-1 e viene esonerato. Gli prende il posto Didier Digard, che, come detto, ottiene 16 punti su 18. L’attaccante Laborde di lui ha spiegato: «È cambiato qualcosa, chiamiamolo ‘effetto Didier’. Ha esperienza, dice le cose come stanno». Tutti parlano di lui e del suo look: blazer beige, maglia bianca a collo alto, barba hipster, sguardo da duro, tanti tatuaggi (grazie a Djibril Cissé, che gli presentò un tatuatore). Ci sono due pistole sui fianchi e c’è Marvin, nome del primo dei suoi cinque figli, avuto a 16 anni appena. Ci sono i volti dei genitori e altre armi tra braccia e petto. E ancora la boxe, il rap, Bentley in garage e la fama di attaccabrighe. Didier Digard, ex centrocampista che a Nizza ci ha anche giocato, adora Parigi ma prese casa a Mougins, a ovest di Nizza, mentre suo fratello ha un ristorante a Cagnes-sur-Mer. «Il mio lavoro è la mia passione, adoro vedere i tifosi felici. Di ritorno da Marsiglia, ho visto gente felice come bambini. Questa è Nizza».

 

Chi è Didier Digard?

Didier Frédéric Thierry Digard nasce nel 1986 in Normandia. Cresce col mito dell’Olympique Marsiglia (4 campionati di fila e la Champions nel ’93) e a 11 anni si trasferisce a Le Havre. Da attaccante diventa mediano, debutta a 18 anni e nel 2007 passa al PSG pre-qatariota, con Mario Yepes e Pauleta. Digard fa un solo anno e se ne va dando degli incompetenti ai dirigenti del PSG, che non la prendono bene. Firma per 4 anni col Middlesbrough, lo allena l’odierno c.t. inglese Southgate, ma retrocede. Digard s’infortuna e a gennaio 2010 viene prestato al Nizza. Resta in Costa Azzurra, dov’è titolare, diventa capitano del club, arretra ancora (da mediano a difensore centrale), lascia nel 2015 dopo 165 partite in 5 anni e mezzo. Senza aver giocato l’Europa League, sfumata nel 2013 al playoff con l’Apollon Limassol. Così Digard fa un anno al Betis di Rubén Castro, poi a Osasuna e A Lorca, in seconda serie. Tanti infortuni. Si rompe un crociato, si ritira. Torna nella sua Nizza, da vice, a partire da giugno 2021. E dal 10 gennaio scorso non è più vice.