Drillionaire, il producer con due presenze in Serie B

by Alessandro Lunari
Drillionaire

Diego Vincenzo Vettraino. Non vi dice nulla? Riproviamo. Drillionaire? Forse meglio. Almeno per tutti gli amanti della musica hip-hop, trap, rap che da anni domina le classifiche italiane. Il 30 giugno uscirà il suo primo album da producer, ‘10’. Il numero per eccellenza nel calcio. Gli artisti coinvolti? Da Sfera a Lazza, da Gué e Marracash a Blanco e Salmo. HYPE. Ma aspettate un attimo.

Drillionaire, un passato in Serie B… e in FIFA14

Se vi dicessimo che prima di Lazza, Sfera, Gué e Marra i compagni di squadra di Drillionaire erano Ciaramitaro, Terlizzi e Djuric, oggi attaccante dell’Hellas Verona? Stagione 2013/14, Vettraino è un esterno di talento del Trapani in Serie B, appena acquistato dalla Salernitana, dopo essere cresciuto tra Pergolettese e Siena. A 20 anni racimola un paio di presenze in B e scherza con gli amici sul suo 52 di overall in FIFA 14.

L’Aquila, Gubbio, Monza, Pro Patria poi e infine all’Arconatese in D le tappe successive. «Devo cercare lavoro e casa come se non valessi niente: non sono Maradona certo, ma è assurdo sapere che fino all’anno prima giocavi titolare in Lega Pro ed oggi sei disoccupato. Ma potrei benissimo rifarmi una vita partendo da zero, non è obbligatorio giocare a calcio».

Dalla Serie D a Sanremo

Detto fatto. Nel 2018, a 25 anni, lascia il calcio per la musica. Due anni prima aveva lavorato su due brani con un rapper della zona milanese, Jacopo Lazzarini. In arte, Lazza. 5 anni dopo l’addio al calcio, è tra i top player della scena musicale. Da Vizzolo Predabissi, paesino di meno di 4mila abitanti tra Milano e Lodi, a ‘Sirio’, 6 volte disco di platino con Lazza, che lo ha voluto con sé a Sanremo. Adesso, è il suo turno. Con ‘10’ Diego ha fuso la sua prima vita, quella da calciatore, alla seconda da producer musicale.

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La strategia perfetta dell’album 10

Per promuovere l’imminente uscita del disco Diego è finito anche su La Gazzetta dello Sport. Tracklist schierata in campo con un 4-3-1-2 – neanche a dirlo sono 11 le tracce – e in alto ‘Drillionaire’, come fosse il nome della sua squadra di cui lui stesso è allenatore. Ma il filo conduttore con il calcio non finisce di certo qui.

Il videoclip è il vero capolavoro: intanto apre ‘El Choclo’ de The Mexicali Brass – con cui tutti siamo cresciuti nei video di skills su YouTube. Da un ragazzino in campetto di un quartiere popolare alle luci di San Siro. Il pallone come leitmotiv. Sotto, la voce di Fabio Caressa, un altro idolo d’infanzia con cui Drillionaire è cresciuto sognando la Scala del Calcio. Diego ci è entrato davvero. Forse, non come immaginava da bambino.

San Siro e il progetto di una vita

Era il 22 giugno 2022. Il punto più alto, fino a quel momento. Con Lazza sul palco di San Siro per aprire il concerto di Salmo. «Quello che il calcio mi ha tolto, me lo dovevo riprendere. In un modo o nell’altro. Serie A».

Ora il progetto di una vita. «Quando ho lasciato il calcio non ho mai smesso di sentirmi addosso il numero 10. Anzi, è stato proprio il desiderio di averlo ancora sulle spalle a fare in modo che non me lo levassi dalla testa. È l’insieme di due cifre talemnte opposte tra di loro da riuscire a far percepire quanta distanza devi saper percorrere per poterlo fare tuo. Da quando sei 0 a quando diventi il numero 1. Potevo lasciare tutto dove era finito e dimenticarmi di quella magia, ma quando tutto sembrava perso ho lavorato a 9 album che mi hanno cambiato la vita. Il decimo non poteva che essere il mio». E allora va’ Diego, prenditi anche questo. Sempre con la 10 sulle spalle.