Ma giocano tutti all’Eintracht Francoforte?

by Giacomo Brunetti

Quando 14 anni fa Philip Holzer ha lasciato la banca Goldman Sachs dopo un ventennio per entrare nel board dell’Eintracht Francoforte, far sedere la società ai tavoli internazionali è stato il suo desiderio più forte. Prima, grazie alla sua esperienza, era necessario fare questo step internamente.

La vittoria dell’Europa League nel 2022 è stata la conferma che il piano è riuscito. Oltre a qualificazioni consolidate in ambito europeo, l’Eintracht ha saputo far riecheggiare il proprio nome in ogni Paese e in ogni sessione di mercato. In Serie A, solo quest’anno, sono arrivati N’Dicka, Kamada e Lindstrøm, mentre nella passata stagione Kostić. Il modello di business è semplice: creare valore. In questa sessione di mercato – nonostante N’Dicka e Kamada siano partiti gratuitamente – l’età media dei nuovi acquisti è di 22 anni. Nella scorsa stagione, l’Eintracht ha tesserato soltanto Mario Götze oltre i 30 anni. Le plusvalenze sono alla base: Randal Kolo Muani, in un solo anno, è passato da essere pagato zero a valere 80 milioni.

Un’espansione mirata

Il presidente, Peter Fischer, è sopravvissuto allo tsunami nell’Oceano Indiano nel 2004: mise la sua famiglia su un aereo e restò in Thailandia per aiutare tre milioni di sfollati. Prima di diventare imprenditore ha venduto pubblicità. Tedesco di Lich, cittadina di tredicimila abitanti, ha gestito boutique di moda e locali notturni, poi è diventato consulente. Guida l’Eintracht dal 2000, nel 2018 è stato riconfermato alla guida del club con il 99% delle preferenze.

La forza dell’Eintracht è suddivisa in due fattori. Da una parte la concretezza dirigenziale e il lavoro di strategia, che hanno portato il Club nella top-20 mondiale per membri (130mila), con la polisportiva che conta 52 discipline e la componente calcistica arrivata stabilmente nella top-30 europea. L’Eintracht ha un ufficio a New Yotk, una partenrship con il Giappone ed è stato scelto dall’NFL per ospitare una partita in Germania. Inoltre, la figura di Alex Hellman dal 2022 ha acquisito peso specifico: dopo aver lavorato in tutte le divisioni della società, adesso coordina i team dando continuità alla visione promossa da anni. La rete di contatti di Goldman Sachs, portata da Holzer, ha facilitato l’atterraggio su larga scala in ambito internazionale. 

Un calciomercato di successo

Dal punto di vista sportivo, Timmo Hardung è appena diventato il nuovo Direttore Sportivo dopo una militanza come Responsabile della Prima Squadra. Dopo aver perso il capo scout Ben Manga, passato al Watford con un ruolo più importante, il club ha trattenuto Markus Krösche nella propria dirigenza tecnica, nonostante l’interesse del Liverpool. Sono arrivati anche due nuovi scout: Fabian Frank e Nermin Koch-Mujezinovic, il primo dal Dortmund e il secondo dal Lipsia (dov’era anche Krösche). Le cessioni più costose nella storia dell’Eintracht sono arrivate dal 2019 in poi: Jović (63 mln, di cui il 30% al Benfica), Haller (50), André Silva (23), Kostić (13) e Sow (10), a cui presto si aggiungeranno i 30 di Lindstrøm dal Napoli.

Nelle ultime 5 stagioni sono stati incassati circa 222 milioni. L’Eintracht ha aumentato il proprio hype con una crescita stabile e ormai consolidata; dal 2018 ha saltato solo una volta la qualificazione in Europa (una sola nel precedente decennio, con anche una retrocessione nel mezzo).