ESCLUSIVA – Sébastien Frey: «Io, l’Inter e i giorni in cui ero invincibile»

by Redazione Cronache

Abbiamo intervistato Sebastien Frey. Il portiere si è espresso sulle piazze che ha calcato, parlandoci anche della possibilità di diventare calciatore professionista. Frey ha affermato che sogna una finale Francia-Italia ad Euro 2020.

SULL’INTER – «Segnali positivi ci sono, sta tornando una grande Inter come anni fa. Il problema è che Conte è appena arrivato e risolvere tutto subito è difficile, considerato che la Juventus è abituata a vincere e queste partite non le sbaglia. Già dall’anno prossimo vedremo grandi cose anche sul mercato, anche se lo Scudetto non è chiuso. Ma i bianconeri in questo momento sono superiori».

SUI TROFEI CHE PUÒ VINCERE – «Un trofeo rimane sempre un trofeo, mi hanno sempre detto così. Se c’è la possibilità di portarlo a casa, bisogna portarlo a casa. L’Inter può farlo, è viva in due competizioni. Sarebbe positivo farlo in questa stagione, ma lo Scudetto non è ancora deciso e in lotta ci sono 3 squadre. Sarà una bella sfida».

SUL GENOA – «Il Genoa ha vinto una grande gara a San Siro nonostante le problematiche. Sono andati a vincere contro il Milan e per la salvezza è un segnale molto importante, da quando è arrivato Nicola stanno facendo dei passi importanti. Ho indossato quella maglia e mi auguro di cuore che il Genoa si salvi».

SULL’HELLAS VERONA -«Sono curioso. Non si sa dove può arrivare, ma è la sorpresa positiva di questo campionato. Non mi stupisce nemmeno troppo. Hanno preso dei ragazzi giovani e alcuni di esperienza come Veloso. Hanno tenuto giocatori importanti come Pazzini, che possono fare la differenza. Hanno anche dei giovani importanti. L’allenatore è quello giusto. Juric anche in campo era uno che non mollava mai, che ti stava sempre addosso, e ha trasmesso la giusta mentalità alla sua squadra e si vede. I risultati sono giusti per ciò che si vede in campo».

SULLA FIORENTINA E COMMISSO – «Il presidente è ambizioso, carico e ha le idee chiare, il primo anno di transizione è difficile. C’è da ristrutturare tutto. Ha fatto un gran mercato nonostante sia arrivato tardi, in estate ha preso un campione come Ribery, che purtroppo si è fatto male e porta un assenza pesante. Lui proverà a portare di nuovo in alto la viola, ci sta provando anche con basi nuove, un centro sportivo e uno stadio nuovo e strutture nuove. Da fuori sembra che gli stiano mettendo bastoni tra le ruote e sta perdendo tanto tempo, ma lui insiste a dire che vuole spendere e portare in alto la Fiorentina. Ma ce la farà. Ha delle grandi ambizioni, come la piazza. La Fiorentina ha una storia importante e lui vuole riportarla su. Bisogna dargli un po’ di tempo e una mano. Tra un paio d’anni vedremo di nuovo la Fiorentina in alto».

COME SI DIVENTA CALCIATORE PROFESSIONISTA – «Bisogna crederci sempre. Il calcio nasce come sogno, si nasce con il pallone in mano o sui piedi e da un semplice calcio al pallone si arriva alle scuole calcio, i più fortunati diventano professionisti. Il calcio è il mestiere più bello del mondo, ma la fortuna bisogna andarla a cercare. Per diventare professionista c’è bisogno di sacrificio, professionalità e rigore, senza questi valori diventa complicato. I ragazzi devono pensare solo al calcio, non ai social o agli sponsor, quello viene dopo. La cronologia è lavoro, sacrificio, professione e poi viene tutto il resto. Quest’ordine è quello giusto, non puoi invertirlo. L’obiettivo deve essere diventare professionista, non avere più seguaci su Instagram. Prima sacrificio, poi viene il resto. Poi verranno la fama, sponsor e tutto. Sennò i ragazzi si fanno male».

LE PARTITE CHE RICORDA – «Ci sono state diverse partite in cui mi son sentito invincibile, sia per la squadra che avevo davanti, sia per come mi sentivo. Mi ricordo in particolare un Fiorentina-Roma, disputato il giorno del mio compleanno. In quella partita potevamo giocare 4 ore e non mi avrebbero segnato, o un Fiorentina- Lazio, sempre al Franchi».

SUI PORTIERI IN NAZIONALE – «Donnarumma sta tornando ai suoi livelli, è nuovamente sereno e si vede in campo. In questo momento la scelta primaria è Gigio. Io avrei puntato tanto su Meret, ma al Napoli non ha continuità. Alex è un ottimo ragazzo e gioca in un grande piazza, e ha un potenziale enorme. A livello di crescita un posto come Napoli ti aiuta, ma ha bisogno di più continuità. Può diventare uno dei migliori portieri in ambito nazionale e far parte dei concorrenti per la maglia da titolare in Nazionale».

CHI VINCE L’EUROPEO? – «Diciamo che mi sogno la finale Francia-Italia, e poi che vinca il migliore. A prescindere che uno è affezionato all’Italia o no, il mondiale senza l’Italia ha fatto strano obiettivamente, è importante che l’Italia sia sempre in queste competizione perché fa parte delle nazioni storiche del calcio mondiale. Visto che la Francia è campione del mondo, la sfida con l’Italia in finale sarebbe bellissima, me la auguro».