A Londra si sono affrontati i tre 2007 più promettenti del panorama mondiale: Estêvão da una parte, Cubarsì e Yamal dall’altra. Il verdetto è stato chiarissimo: il Chelsea ha vinto trascinato dal brasiliano, mentre il Barça è affondato assieme ai suoi due talenti. E Stamford Bridge non ha perso occasione per ironizzare: «You’re just like sh*t Estêvão», hanno cantato i tifosi Blues verso il 10 del Barça. Non serve tradurre.
3 gol nelle prime 3 dal 1’ in Champions League
Con la rete al Barça, a 18 anni e 215 giorni Estêvão è diventato il 2° giocatore più giovane a segnare in ciascuna delle prime 3 partite da titolare in Champions League. Dietro al solo Mbappé, che ci è riuscito a 18 anni e 113 giorni, ma davanti a Haaland (19 anni e 107 giorni). In stagione siamo già a 11 G+A, ma ciò che sorprende in positivo è la sua attitudine.
Un ragazzo «oldstyle»
A raccontare com’è Estêvão fuori dal campo è stato Maresca: «Non è legato ai social né al cellulare. i genitori si sono trasferiti a Londra assieme al figlio. Li ho conosciuti prima di acquistarlo e li vedo spesso al centro sportivo e sono delle persone assolutamente normali, nel senso positivo del termine.
«Oggi a 17-18 anni è abbastanza complicato per diverse ragioni, ma Estêvão è un ragazzo vecchio stampo»
Questo si ritrova in lui, che ha sempre voglia di imparare. Per un ragazzo così giovane, oggi non è scontato», ha detto l’allenatore del Chelsea dopo il 3-0 al Barça. Un profilo completamente diverso rispetto a Yamal, che ama invece le luci dei riflettori. Dentro, ma anche fuori dal campo.
Il confronto tra i 2007
Estêvão è un brasiliano atipico per il modo in cui si approccia al calcio: pochi fronzoli, tanta concretezza. Diventa difficile, per ruolo, età e caratteristiche, non metterlo a confronto con Yamal, soprattutto dopo la partita di ieri sera.
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Per usare le parole di Sánchez, Cucurella «si è messo in tasca» il 10 del Barça. Mentre Cubarsì è diventato suo malgrado protagonista in occasione del 3-0 del Chelsea, con Estêvão che lo ha saltato con fin troppa facilità prima di entrare in area di rigore e fulminare col piede debole García.
Messinho? No, Estêvão
Preso nel giugno 2024 dal Palmeiras per 40 milioni più 20 di bonus, tra cui 4 se vince il Pallone d’Oro, arriva a Londra a luglio 2025 con un maxi-contratto fino al 2033. In Brasile iniziano a chiamarlo ‘Messinho’ dopo il Mondiale u-17 del 2023, ma Estêvão non pensa a questi paragoni: preferisce far parlare il campo.
In pochi pensavano a un ambientamento così rapido: Maresca se lo sta coccolando, dandogli sempre più spazio. Il 4 ottobre segna il 1° gol in Premier League per battere il Liverpool, mentre poche settimane dopo diventa il più giovane marcatore del Chelsea in Europa. Un predestinato.
Italians do it better
Dietro alla crescita di Estêvão c’è il lavoro di due allenatori italiani: Maresca al Chelsea e Ancelotti in nazionale. «Quando è in Brasile con Carlo, mi sento tranquillissimo», ha detto l’allenatore dei Blues.
Durante l’ultima convocazione, Estêvão ne ha approfittato per prendere la patente. Lo ha raccontato pochi giorni fa: «Ho chiesto al mister un permesso. Dopo l’esame, sono tornato in ritiro e mi stava aspettando all’ingresso per chiedermi come fosse andata. Durante il pranzo, Ancelotti ha fermato tutti: ‘Ho una notizia da darvi, Estêvão ha preso la patente!’. sono scoppiati tutti a ridere».
La statement game di Estêvão
Chelsea-Barcellona è da sempre un classico della Champions League. Ce lo dice il passato: basti pensare alla rete di Iniesta in pieno recupero e alla sfuriata di Drogba o al leggendario gol di punta di Ronaldinho, tanto per citare due partite entrate nell’immaginario collettivo. Ecco, la partita di ieri sera ce la ricorderemo come quella in cui è definitivamente sbocciato il talento di Estêvão.
